Genere: Comico.
Pairing: MattxBrian
Rating: R, più o meno XD
AVVISI: Boy's Love, CrackFic.
- "- Bri?
- Mmmh.
- Credo di essere incinto.
Brian sollevò lo sguardo dalla rivista che stava sfogliando e lo piantò con inaudito stupore sull’espressione serafica di Matt, disteso sul letto al suo fianco.
- Tu credi di essere cosa?!"
Commento dell'autrice: Per carità XD Sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma tutto avrei immaginato meno che i protagonisti di una storia come questa potessero essere quei due! *però a ripensarci è del tutto naturale XD*
Niente di particolare da dire, è una storia demente che vorrei dedicare a tutte le persone che se la sono sorbita via chat e che hanno condiviso con me questo momento di delirio XD e in special modo alla nai, che mi aveva letto nel pensiero e l’aveva capita prima ancora che la capissi io XD E poi alla Juccha e ad Ana, che sono sempre di grande supporto e m’incoraggiano da brave bambine anche quando quello che faccio è totalmente demente – come in questo caso XD
Va a rinfoltire il gruppetto di fic che ho scritto per le 100Songs è_é Forza, procedendo di idiozia in idiozia prima o poi riuscirò a completare il set!
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DETTAGLI!
Song #86 – Strange disease


- Bri?
- Mmmh.
- Credo di essere incinto.
Brian sollevò lo sguardo dalla rivista che stava sfogliando e lo piantò con inaudito stupore sull’espressione serafica di Matt, disteso sul letto al suo fianco.
- Tu credi di essere cosa?!
Per tutta risposta, Matthew sollevò la maglia del pigiama fin sotto al collo e prese a rimirare con malcelato entusiasmo la curva – effettivamente un po’ gonfia – della sua pancia.
- Be’, guarda. – disse con innocenza, accarezzandosi il ventre in modo che Brian non esitò a giudicare dentro di sé come spaventosamente materno, - È tonda.
Allarmato, l’uomo si chinò su di lui, osservandolo da vicino.
- Tu non puoi dire sul serio!
Matt si limitò a scrollare le spalle e fissare il soffitto con aria trasognata.
- Matt, guarda che non è possibile.
Irritato dall’effetto discriminante e, evidentemente, eccessivamente razionalizzante delle parole di Brian, Matt scattò a sedere, mandando quasi Brian a gambe all’aria nel movimento, e lo fissò astioso.
- Perché non potrei essere incinto, scusa?!
- …tu non hai ovaie, Matthew!
L’uomo sbuffò, incrociando le braccia sul petto e guardando altrove.
- Dettagli.
- Dettagli?
- Dettagli!
- …
- Altro?!
- Matthew! Cerca di smetterla, avanti!
- Visto? Non hai altro da dire! Potrei essere incinto.
- Matthew, Cristo Santo, anche se tu avessi delle ovaie nascoste da qualche parte all’interno del tuo corpo, dubito che il mio sperma possa esserci arrivato entrando da dove è entrato!
- E tu cosa ne sai? Se ho delle ovaie, è probabile che ci sia un collegamento tra loro e quel posto lì!
- Oddio, sto con un alieno e non lo sapevo. – sbuffò Brian, decidendo di disinteressarsi completamente della cosa nella speranza che Matthew seguisse il suo esempio.
Molto contrariato, Matthew si limitò a grugnire una qualche offesa indistinta e tornare a distendersi sul letto, guardando fisso davanti a sé come se volesse uccidere qualcuno.
Così, passarono molti secondi.
Secondi durante i quali Brian ripensò alla rotondità della pancia del suo uomo.
E poi alla sua teoria assurda su ovaie e tube di falloppio situate da qualche parte fra i reni e l’intestino crasso.
E poi di nuovo alla rotondità.
E all’indubbia assurdità generale dell’uomo che gli riposava a fianco.
E la rotondità.
E…
…e la rotondità.
- Abbiamo sempre usato il preservativo, vero? – chiese titubante, senza azzardarsi a sollevare gli occhi dalla rivista.
Matthew scattò a sedere come se l’avessero punto con uno spillo.
- Vedi?! Vedi che è possibile?!
- Non ho detto niente del genere! Mi stavo solo chiedendo se per caso a-
- Perché avrebbe dovuto interessarti se non avessi pensato anche solo per un secondo che fosse possibile che io rimanessi incinto?!
- COSA NE SO, Matthew, sei TONDO, scusami se questo mi confonde un attimino!
- Sono tondo! L’hai detto! Sono tondo! Oddio!
- Adesso calmiamoci. – sentenziò Brian, poggiandogli una mano sulla spalla e fermando i suoi saltelli isterici sul materasso, - Dobbiamo vedere la situazione con lucidità e raziocinio. Abbiamo sempre usato il preservativo, vero?
- Sì, ma è irrilevante! Potrebbe essersi rotto!
Esasperato, Brian si passo una mano sulla fronte.
- Non mi sembra di ricordare cose simili…
- Logico! Se anche una volta si fosse rotto non ci avresti dato importanza, tanto ero un uomo e non potevo restare incinto!
- Sei ancora un dannatissimo uomo!
- Ma sono tondo!!!
- Oddio, Matthew, giuro che se lo ripeti ancora una volta ti faccio diventare quadrato a forza di botte!
Matthew decise saggiamente di restare in silenzio e continuare a urlare “Sono tondo!” solo nella sua testa, mentre Brian si massaggiava le tempie con tanta furia che sembrava volesse consumarsi i polpastrelli e cercava di capire come fosse giusto procedere.
- Che cosa diavolo possiamo fare? Merda… devo… chiamare qualcuno fidato… e chiedere consiglio…
- Dobbiamo andare a fare un’ecografia. – disse Matthew, sicuro di sé.
- …cosa?
- Un’ecografia! Sai, di quelle cose che ti fanno vedere il bambino nel monitor…
- So cos’è un’ecografia, Matthew! Ma tu non hai un utero!!!
- Potrei averlo!
- Sì, e t’immagini la dottoressa che lo va cercando con l’affare dell’ecografia per tutto il tuo corpo?! Potrebbe essere ovunque!
- È di sicuro nel mio stomaco.
- Nel tuo stomaco c’è solo del cibo, al massimo!!!
- Ma è lì la rotondità!!!
Brian si coprì gli occhi con le mani, sprofondando nella disperazione.
- Devo… devo chiamare Alex. – mormorò, la voce tremante, così come la mano che si allungava a recuperare il cellulare sul comodino e poi si affrettava a comporre il numero della manager sulla tastiera.
- Squilla? – chiese Matt, già ansioso per il futuro del suo bambino.
Brian annuì e gli intimò di tacere tappandogli la bocca con la mano libera.
*

- Pronto? – cinguettò Alex con un sereno sorriso sul volto, continuando a spalmare la crema solare sulle gambe.
- Alex? Brian.
- Sì, lo so, tesoro. C’era il tuo nome sul display.
- Ho un problema.
- Dimmi tutto, caro.
- Matthew.
Alex sospirò e roteò gli occhi dietro ai vistosi occhiali da sole firmati che indossava.
Avrebbe dovuto immaginarlo.
Quando Brian aveva un problema, quel problema o era causato da Matthew o era Matthew stesso.
- Che cosa c’è stavolta?
- Dice di essere incinto.
La donna si prese un secondo per riflettere.
- Dice di essere cosa? – chiese pacatamente, senza scomporsi più di tanto.
- Incinto. – ripeté Brian con un sospiro rassegnato.
- Matthew è pazzo, tesoro. – asserì la donna, sempre sorridendo, - Lui non può essere incinto. La parola “incinto” neanche esiste, sai?
- Sì, ma Alex… - e qui l’uomo abbassò la voce, come stesse cospirando, - …vedi, lui è così tondo!
- …tondo?
- Tondo!
- Nel senso… proprio… cioè…
- Be’, non ha un pancione come fosse incinto di nove mesi, chiaramente, ma è comunque… come dire… sferico
- …ha l’ombelico che esce?
- Eh?
- Controlla se il suo dannato ombelico è incavato o sporge!
- …aspetta un minuto. – borbottò Brian, armeggiando con la maglia di Matthew fra le sue sonore proteste, - …sì. È… sembra un bottoncino.
- …ok.
Alex sfilò gli occhiali e si passò una mano sugli occhi, mordendosi il labbro inferiore.
- Ok, tesoro. In una situazione normale ti chiederei se per caso il suo ciclo è stato regolare ultimamente, ma… Matthew non ha un ciclo, e quindi…
La voce ovattata di Matthew, proveniente da qualche angolo lontano della stanza, protestò animatamente affermando che se poteva avere delle ovaie e un utero allora poteva avere anche delle mestruazioni, ma Brian fermò il delirio ricordandogli che non aveva mai perso sangue da là sotto e quindi questa possibilità era tranquillamente scartabile.
- Continua pure, Alex. – la incitò Brian, chiaramente sull’orlo del crollo.
- Non so che dirti, tesoro. – ammise Alex, stringendosi nelle spalle, - Tutte le indicazioni sembrano dire che Matt è incinto…
- Tutte le indicazioni sembrano dire cosa?!
- Ma nella mia esperienza posso assicurarti che è impossibile per un uomo una cosa del genere!
“È mio diritto in quanto uomo libero quello di poter essere incinto! Siamo in un paese democratico!”, sbraitò Matthew, sempre più lontano e sempre più invasato.
- Alex, ti giuro che io non so più che fare, il mio uomo è incinto e io non sono pronto a diventare padre!
- A-Adesso calmati, Bri, tesoro, non è sicuro…
- Non è sicuro?! NON È SICURO?! Non lo penseresti anche tu se fossi qui con un uomo tondo in preda alle crisi isteriche!!!
“Brian, smettila di dire che sono tondo! Mi fai sentire grasso!”
- Ecco, lo senti?! Lo senti?! È incinto!
- Ma Brian, Matthew è un uomo, Cristo Santo, non oso immaginare da che buco avrebbe intenzione di farlo uscire, questo fantomatico bambino!
“Voglio il cesareo!”, strillò Matthew, rabbrividendo al pensiero della sofferenza che avrebbe dovuto patire in caso di parto naturale.
- Cesareo sì! – gli fece eco Brian, inorridendo a sua volta, - Non voglio che mio figlio passi per posti strani, venendo al mondo!
- Ragazzi, secondo me state facendo un problema per una cosa che non esiste! Non può esistere! Siate realistici!
- Alex, ti giuro che io ci ho provato, ma… oddio. Oddio, Matt, che hai? Matty, tesoro?
“Mi sento male… ho la nausea…”
- Matt! – strillò Brian.
- Matt, perdio! – strillo a sua volta Alex, - Brian, chiama un’ambulanza!
- Non posso! Sto parlando con te!
- Chiudi questa maledetta conversazione e porta il tuo uomo incinto all’ospedale!!!
- No! Ho paura! Alex, non te ne andare!
- Brian!
“Urgh…”
- Matthew!
- Matty! Dove vai?!
- Dove va?
- È andato in bagno!
- Oddio! Avrà la nausea? È incinto sul serio!
- Te l’avevo detto io!
- Oddio!
- Oddio!!! Aspetta!
- Cosa?
- …è uscito.
- È uscito cosa, Signore Benedetto?!
- Matthew! Dal bagno!
- Come sta?
- Sembra…
- …sembra…?
- …tranquillo. Matty, amore, come va?
Alex sentì Matthew ridacchiare sommessamente.
“Tutto a posto.”
- Hai qualche problema? – chiese Brian, agitato e preoccupato, armeggiando con la cornetta per poterla tenere in bilico fra mento e spalla e utilizzare le mani per assicurarsi che non mancasse nessun pezzo del suo ragazzo.
“No, no”, rispose Matt tranquillamente, “E, Bri, scusami. Non ero esattamente incinto”.
- …non lo eri?
- Non lo era?!
Matthew scosse il capo.
- Ma eri gonfio! – disse Brian, un po’ stupito e vagamente deluso.
“Be’, non lo ero davvero, evidentemente”.
- Ma… e le ovaie? L’utero? Le mestruazioni?!
“Quelle non ci sono mai state, amore…”
- Ma l’ombelico! Brian! Digli dell’ombelico!
- Il tuo ombelico sporge!
Matthew sollevò la maglia.
- Sporge ancora!
“È sempre stato così, da quando sono nato…”.
In effetti, il gonfiore sembrava scomparso.
Non c’era più traccia della rotondità che tanto aveva allarmato Brian quando l’aveva vista.
- …ma allora potresti avere la bontà di spiegarmi cosa diavolo era che ti gonfiava come fossi incinto?
Matthew gli si avvicinò, appoggiando le mani a coppa attorno alle labbra.
“Stitichezza…”, bisbigliò lentamente, al colmo dell’imbarazzo.
- …COME, SCUSA?!
“Be’, erano un paio di giorni che non facevo-”
- E tu quando per un paio di giorni non vai al cesso e cominci a gonfiare pensi come prima cosa all’essere incinto?! Ma vai a cagare!
“L’ho appena fatto, Bri, ecco perché-”
- Matthew non mettere alla prova la mia pazienza più di quanto tu non abbia già fatto, ti avverto!
- Ragazzi… - sospirò Alex, sollevata, - dal momento che il problema è rientrato, se permettete io tornerei agli importantissimi affari che mi tenevano impegnata prima. – concluse, terminando la chiamata e ricominciando a ricoprirsi di crema abbronzante.
Brian gettò lontano il cellulare con uno scatto isterico, fissando Matthew con rabbia omicida negli occhi.
- Adesso veniamo a noi. – sentenziò minaccioso, facendo un passo avanti.
- B-Bri, tesoro… adesso calmati… non… non fare niente di cui potresti pentirti…
- Perché no, eh? Dammi un solo motivo per cui non dovrei pestarti a sangue fino ad ucciderti!
Matthew ci rifletté per qualche secondo, mordicchiandosi agitato le labbra.
- Be’… - disse infine, incerto, facendosi minuscolo a ridosso del muro, - anche se stavolta è andata male, potrei sempre essere la futura madre dei tuoi figli.
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