Genere: Introspettivo.
Pairing: Cooper/Blaine.
Rating: R.
AVVERTIMENTI: Slash, Underage, Incest, Onesided, Angst, What If?, (triplo) Drabble.
- "Non basta a far sparire il senso di colpa."
Note: Scritta per il primo round della Coppa delle Lande, che mi chiedeva di scrivere qualcosa che rappresentasse i miei interessi di fandom nel modo più palese. Ora, io naturalmente, invece di andare a rifugiarmi in qualche fandom/OTP storico, ho scelto l'Andersoncest perché dopo questo non potevo continuare ad ignorare il mio destino. A quel punto dovevo solo trovare un modo per renderlo qualcosa che fosse tipico di me, e... be'. L'incest, l'underage e lo slash erano lì ad attendermi. XD
(Precisazione fondamentale: questa storia è stata scritta sostanzialmente a partire solo ed esclusivamente dal filmato linkato, ed è perciò una what if? in tutto e per tutto, in quanto probabilmente gli eventi dell'episodio, che andrà in onda non prima di martedì, faranno presto a confutare la mia caratterizzazione in pieno, visto che RM si diverte a volermi male XD Ecco perché ci tenevo che venisse postata prima dell'episodio stesso, perché fosse chiaro che non era stata ispirata da quello nella sua interezza, ma solo da spoiler, snippet e preview.)
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CUT ME OFF

Quando Cooper lo capisce, Blaine è ancora troppo piccolo perché la sola idea non sia già di per sé ancora più terrificante di quanto non sarebbe stata se fosse stato suo fratello e basta. Non è più un bambino, naturalmente, ha tredici anni e lo sguardo più intenso e doloroso che Cooper abbia mai visto in vita sua, anche se immagina di essere l’unico a vederlo. Forse perché vuole vederlo, perché sta cercando giustificazioni per qualsiasi cosa sia questo mostro che sembra artigliarlo dall’interno, scuotergli le viscere e rimescolargliele tutte ogni volta che gli posa gli occhi addosso.
Sa che una vera giustificazione non c’è, sa che probabilmente non esiste neanche un motivo – uno a parte avere palesemente qualcosa che non va, essere in qualche modo sbagliato, e sporco, e disgustoso, e orribile – per ciò che prova, ma è come se la sua mente ne avesse bisogno per non impazzire. Ha bisogno di aggrapparsi a qualcosa, e quel qualcosa, dal momento che non può fingere che Blaine non sia suo fratello, è fingere che sia almeno un po’ più grande, un po’ più maturo di quanto la sua età dovrebbe consentirgli.
Non basta a far sparire il senso di colpa.
Non basta allontanarsi da lui il più nettamente e improvvisamente possibile, perché lo strappo faccia male, insistendo nel ricucire i lembi della ferita ogni volta, per poi riaprirli con un taglio violento, ancora e ancora e ancora, perché non si rimargini mai. Non basta premere il dito contro la pelle che si rimette insieme a stento, perché la cicatrice resti e non scompaia più.
Non basta fingere di odiare Blaine, forzare Blaine ad odiare lui, non basta per spazzare via il grumo nero e sporco di voglia rabbiosa e sfrenata che gli mozza il respiro ogni volta che lo vede.
Smettere di vederlo, a quel punto, non è più solo la decisione più ovvia. È anche l’unica possibile.
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