Genere: Comico, Introspettivo.
Pairing: In pratica nessuno, ma Brian è chiaramente pazzo di Matt XD
Rating: R
AVVISI: CrackFic, RPS, Slash.
- Se c'è una cosa di cui Brian Molko è sicuro, è che Matthew Bellamy NON PUO' essere considerato oggetto di attrazione sessuale. Ne è assolutamente certo, convinto al cento per cento, il solo pensiero lo disgusta! Eppure... che diamine, perché non riesce a staccargli gli occhi di dosso?!
Commento dell'autrice: Oddio quanto amo scrivere cose dementi *-*!!! Questa, poi, è così totalmente idiota *___*!!! Aaawh. È nata da ispirazione fulminea mentre leggevo XL. Il giornalista di turno stava intervistando la cantante dei Noisettes, questo gruppo che ha fatto da supporto a Muse e Babyshambles nell’ultimo anno, e a un certo punto le ha chiesto proprio come fosse stato trovarsi a confronto con due tipi opposti di sexy al maschile XD E nello stesso momento in cui l’ho letto ho pensato “Oddio, Brian divorerebbe la pagina” XDDDDD È stato un momento meraviglioso nella mia giornata *-* Il fangirling non ha limiti ù_ù (il mio ancora meno). Inoltre >_< avevo voglia di farla pagare a Brian per “certi avvenimenti recenti” di cui parlerò più approfonditamente nella prossima fic idiota che scriverò (probabilmente adesso XD), e già che c’ero desideravo fare in modo che Matty uscisse vittorioso dal confronto dei cervelli, una volta tanto, così, tanto per cambiare. E questo è ciò che è venuto fuori “XD Sìììì, tremate X’DDDD
Ah, comunque nella fic ci sono un po’ di cose veramente provate ù_ù A parte l’articolo (che, se vi interessa, trovato nel numero di maggio di quest’anno :O), abbiamo il denim kilt di Brian (vi prego, non commentate troppo), la mise allucinante di Matt (ma come si fa a vestirsi così? ç_ç) e il suo adorabile gel brillantinato. Questi ragazzi saranno la mia rovina XD
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CONTROL
Flavour #15. Bathing in artificial light
Song #77. Look through my eyes

Non ricordo chi l’ha detto e non ho la minima idea di dove possa aver letto una cosa simile, ma so perfettamente di averlo fatto. Il suono delle risate che non avevo potuto trattenere mi riecheggia ancora nelle orecchie, e so che se chiedessi a Stef o a Steve entrambi farebbero roteare gli occhi e sospirerebbero pesantemente, dicendo “Brian, perché non puoi lasciare perdere mai niente?”.
Be’, scusatemi. Ma quando uno legge che qualcun altro in un’intervista ha dichiarato senza vergognarsene “Matt Bellamy può attrarre per il controllo che esercita intorno a sé”, non può lasciare perdere. Ed io magari sono un attimino fissato con questa cosa – solo da un paio di giorni e solo perché so che fra due ore saremo costretti a condividere lo stesso palco per quel festival del vattelappesca del cavolo cui Alex ci ha ordinato di presenziare – ma davvero, siamo seri.
Matthew Bellamy? CONTROLLO?
Ma, cosa ancora più assurda, Matthew Bellamy e la parola “attrarre” nella stessa frase?
No, davvero.
Ma davvero.
Scherziamo?
Quale essere umano sano di mente e di corpo potrebbe seriamente essere attratto da quel topo?
È un topo! Non ci sono dubbi su questo! Guardatelo, vi prego! Attentamente!
Lasciate stare le mani dalle dita lunghe e affusolate.
Lasciate stare l’adorabile fossetta sul mento.
Lasciate stare anche i lineamenti eleganti da lord inglese e la barbetta che si sta abituando a portare di recente!
Insomma, tutto il resto è indecente! È magro come un chiodo! E poi è basso! E guardate come si veste! Santo cielo, sembra che sia entrato nel primo negozio che ha visto mettendo piede in città e abbia afferrato le prime tre cose che gli sono capitate sottomano decidendo all’istante che quello doveva essere l’abbinamento perfetto quando era chiaro come la luce del sole che non lo era!
Ma si può?
Attratti!
Da Matthew Bellamy!!!
La donna che ne ha parlato doveva essere completamente priva di buon gusto. E il giornalista che ha posto la domanda – peraltro mi sembra di ricordare fosse pure maschio, pessimo, pessimo davvero – doveva essere un vero idiota.
Se mi sforzo riesco anche a ricordare com’era la domanda esatta. Devo riuscirci, perché era talmente ridicola che sarebbe drammatico osservarla perdersi nelle sabbie del tempo senza- ECCOLA. Stava parlando con questa tipa e a un certo punto le fa “durante i tour sei stata messa a confronto con due esempi opposti di sexy al maschile”.
ESEMPIO!!!
DI SEXY AL MASCHILE!!!
MATTHEW BELLAMY!!!
L’altro mi pare fosse Pete Doherty, ma la cosa è completamente irrilevante.
Voglio dire, è disgustoso. Non ha senso.
Io sono un esempio di sexy al maschile!
*

- Brian, per carità, vuoi calmarti?
Ho ritrovato la rivista!
Ho ritrovato la dannatissima rivista!
Ero certo di averla conservata, era troppo idiota per buttarla via! E finalmente è di nuovo fra le mie mani!
- Non posso, Stef! Tu non capisci! Questo tipo-
- Ha affermato che Matthew Bellamy è un esempio di sexy al maschile, sì. E con ciò?
- Come con ciò?! Che vuol dire con ciò?!
Stefan, farai meglio a smetterla di sospirare!
- Con ciò vuol dire che non capisco perché la cosa ti sconvolga tanto.
- Perché è evidentemente un paradosso!
Per un secondo, Stef mi guarda stupito.
Poi scuole il capo.
- Brian, Matthew Bellamy è un bell’uomo.



OSSIGNORE!
- Anche tu?!
- Come sarebbe a dire “anche” io?
- Anche Steve, poco fa…
- Brian, finiscila… - dice appunto Steve, riemergendo dal bagno, - Ti ho già detto di lasciare perdere questo discorso! Non ci porterà da nessuna parte!
- Ve lo dico io dove ci porterà! Ci porterà a capire che tutto il mondo è impazzito!
- Perché al mondo piace Matt Bellamy? – chiede Stef, sconvolto, - Davvero pensi sia così strano?
- ASSOLUTAMENTE!!!
- E perché ti sembra così strano?
- …ma l’hai guardato?!
Getta un’occhiata al manifesto del festival del vattelappesca, e cattura l’immagine di un Bellamy sorridente con le braccia incrociate sul petto e le bretelle bianche – Dio – sulla camicia nera.
- Sì, l’ho guardato, Bri.
- È magro! Scheletrico!
- È snello, Brian.
- Ha un pessimo gusto nel vestire!
- Almeno non ha mai indossato una gonna da liceale plissettata in denim durante i concerti…
- Era un kilt! Era un denim kilt!
- Sì, tesoro, sì…
- E senti come gracchia quando canta!
- Questo non c’entra niente col suo aspetto fisico…
- …
Ucciderò qualcuno entro stasera!
Dovrò usare l’ultima carta a mia disposizione!
- È basso! – dico, gonfiandomi d’orgoglio.
Steve spalanca gli occhi.
S’è limitato al silenzio fino ad ora, ma non sembra più in grado di resistere.
- Basso, Brian? Basso?! – chiede incredulo, - Tu sei decisamente più basso di lui!
- …
Io non sono più basso di lui!
Non lo sono affatto!
- Adesso silenzio. – afferma Stef categorico, - Stanno cominciando.
Percepisco la rabbia farsi strada dentro di me!
Esploderò!
Controvoglia, mi volto a guardare il palco.
I Muse si sistemano alle loro postazioni. Bellamy lievemente decentrato verso sinistra, il bassista a destra, il batterista dietro, assiso su una specie di altare viola luminoso.
So già che sarà disgustoso.
Bellamy è disgustoso! Indossa un paio di terrificanti pantaloni grigi che penso andassero di moda qualcosa come cinquant’anni fa fra gli uomini di mezz’età e un maglioncino rosa semplicemente pessimo.
Sospiro e mi accomodo sul sofà accanto a Stef, incrociando le braccia sul petto e preparandomi a tre quarti d’ora di sofferenza.
*

Supermassive Black Hole
Continuo a non capire come le masse possano apprezzare un individuo simile.
Va bene, la sua voce è sexy, ok, lo ammetto. Sì, anche quando sfalsetta. Sì, anche quando gracchia. Accidenti a lui. Non so come sia possibile, non chiedetemelo, credo sia qualcosa nel modo in cui mette le parole una dietro l’altra. E poi prende fiato in maniera oscena. È l’unico uomo al mondo a prendere fiato in maniera sessualmente esplicita! Ho detto non chiedete!
Santo cielo.
Esploderò, so che esploderò.

Map Of The Problematique
Io so esattamente qual è il mio problema, Bellamy!
E non è “quando finirà questa solitudine?”!
È “quando finirà questo STRAZIO?”!!!
Dio, tutto questo è veramente osceno. Sentite come trascina le note, sentite, sentite!!! È un incapace! Scommetto che quando canta sotto la doccia i vicini battono con la scopa sul soffitto per farlo tacere.
…e questo falsetto mi ucciderà! Distruggerà i miei poveri timpani! Santo cielo!
L’ho già detto? Lo ripeto. È uno strazio.
Non so se sia più straziante la sua voce o…
O.
O le piccole cose che comincio controvoglia a notare.
Detesto tutto di lui, ma mi piace come tiene la chitarra in mano. È… ossignore, non voglio davvero usare questo termine, ma lo userò: è tenero. È come un tenero amante. Prima di cominciare a suonare ha avvicinato la mano al manico con inusuale lentezza, con una dolcezza esasperante, e quando le sue dita scorrono lungo le corde, alla ricerca di qualche effetto strambo da dare al suono, sono… amorevoli. È come se si prendesse cura di lei. Come se la stesse coinvolgendo in una dichiarazione d’amore universale.
Quando suona, Bellamy cerca palesemente di procurare un orgasmo alla sua benedetta chitarra.
…scommetto che se avesse le labbra lei ringrazierebbe.



…io se fossi una chitarra ringrazierei.

Take A Bow
Non ci posso credere.
Questa è una canzone dance.
Cioè.
È una canzone dance!
Perché devo subire una tortura simile?! Perché non posso addormentarmi di botto adesso?!
Ve lo dico io perché! Perché la voce di questo dannato moccioso è talmente acuta che se provassi ad abbassare le mie difese anche solo per un secondo mi esploderebbe il cervello!!!
Santo cielo.
So di averlo già detto!
Lasciatemi in pace!
Che poi, con chi sto parlando?!
Con le vocine nel mio cervello!
Che assomigliano spaventosamente alla sua!
La mia testa è piena di piccoli Bellamy pigolanti che continuano a canticchiare “bow bow bow” in un’eco infinita come fosse il loro verso naturale! Bow bow bow! Così! Di continuo!
Santo cielo, morirò.
Mi lascio andare contro lo schienale del sofà e sospiro pesantemente. Sono sicuro che Stef ha capito che c’è qualcosa che non va, anche se in questo momento non mi va di pensarci, sinceramente.
Riesco…
…riesco solo a tenere gli occhi incollati su quel tipo là fuori.
Quel tipo assurdo là fuori.
Che fa il bagno nelle luci artificiali del palco, e sembra splendere – e giuro che non voglio sapere se è a causa del gel brillantinato che ha sulla testa.
Che si dimena, con quell’allucinante maglioncino rosa che si piega e si agita ad ogni movimento che fa, seguendo la traccia dei muscoli guizzanti sul corpo magro, seguendolo nei salti, nelle giravolte, perfino nei movimenti più allucinanti, quando si appoggia all’amplificatore con aria lasciva, come stesse provando a portarselo a letto, scivolando con il fianco sulla superficie mentre ascolta estasiato i suoni distorti che la chitarra lancia in un disperato tentativo di esprimere la propria sofferenza. Seguendolo nei gesti teatrali, quando solleva le braccia verso il pubblico, e sembra che il mondo intero stia urlando il suo nome, affascinato, no, totalmente rapito dalla sua presenza, seguendolo perfino quando si aggrappa al microfono e lo sfiora con le labbra in un bacio morbido e sensuale – ora capisco da dove viene la carica erotica che sprigionano le sue parole, è il contatto col microfono, metallo contro labbra, il freddo del ferro e il calore assurdo della sua pelle, l’eco che rende la sua voce mille volte più intensa, e-
Oh.
Mio.
Dio.
Abbasso lo sguardo.
Il piccolo Bri è inequivocabilmente sveglio.
E quando dico inequivocabilmente intendo che sta per esplodere nelle mutande, e che tutto ciò è dannatamente doloroso.
Ritorno in me giusto in tempo per capire che Stef, al mio fianco, mi sta guardando come se fossi mostruoso.
- Non ci posso credere… - dice, gli occhi spalancati e la bocca contratta in una smorfia di puro disgusto, - Sei… sei in calore…
Spalanco gli occhi a mia volta, tirandomi indietro come mi stessi scottando.
- N-Non sono in calore!!!
Quasi contemporaneamente, porto entrambe le mani all’inguine, nel disperato tentativo di coprire le mie vergogne – e che vergogne.
- Sei in calore! Sei completamente in calore! Un coniglio in calore!
Non afferro l’associazione mentale, mi limito ad arrossire come mai – credo – in vita mia, e a saltare in piedi, vagando per la stanza in preda alla sofferenza atroce che mi obbligano a patire questi dannatissimi jeans aderenti, cercando con gli occhi un bagno per placare questo desiderio francamente assurdo.
- Steve, guarda! – insiste Stef, e sembra divertirsi parecchio, al contrario di me, - Guarda, Bri è in calore!
- Comeche? – chiede lui, cadendo dalle nuvole, mentre solleva lo sguardo dalla rivista che leggiucchiava per ingannare il tempo.
- In calore! Eccitato come una ragazzina di fronte al suo idolo di sempre!
- Ma come mai?
- Possiamo, per favore, omettere questa parte della fanfiction?!
- Secondo te come mai? – il mio appello sembra passare inosservato! – È rimasto per tutta la mezz’ora dell’esibizione dei Muse a fissare Matt come una studentessa innamorata, e adesso logicamente se lo vuole fare!
Steve spalanca gli occhi, e così siamo in tre ad avere gli occhi spalancati.
Evviva lo stupore!
- Non ci posso credere! – strilla il mio batterista, agitando le mani come a dire “io ci rinuncio”, - Fino a qualche minuto fa Bellamy ti disgustava! Non sei possibile!
- Avevo detto omettiamo!!! Omettiamo, tagliamo, passiamo avanti, diocristo, dov’è il bagno?!
Nello stesso momento in cui mi pare di individuare qualcosa di simile a un cartellino verde con omini bianchi che mi invitano a chiudermi in un cesso e liberarmi da ogni problema, appare Alex.
La donna più priva di tempismo dell’intero universo.
(Anche se mi sa che stavolta sono io a mancare, quanto a tempismo.)
- Cosa ci fate ancora qui? – chiede pacata, sinceramente stupita, - Dovreste già essere pronti per entrare! Vi esibite adesso, non lo sapete?
Io continuo a dirigermi imperterrito verso il bagno.
E chiaramente a lei la cosa non va giù, perciò mi afferra per la collottola e mi riporta indietro, sollevandomi di peso come un giocattolo.
- Brian, dove stai andando esattamente?
- In bagno!
- Dovevi pensarci prima! Fila sul palco!
- Non posso!
- Oh, se puoi…!
- Non così! Lo capiranno tutti!!!
- COS’È CHE DOVREBBERO CAPIRE?!
- Vuole scoparsi Matt Bellamy. – si intromette Stefan con uno sbadiglio annoiato.
Perfetto! La fiera delle persone fuori luogo! Sono perduto!
…e lo sono davvero.
Quando sollevo lo sguardo.
E mi accorgo che Matthew Bellamy è proprio qui davanti a me, appena rientrato dal palco, e mi fissa con occhi semichiusi da gatto furbo e malevolo e un ghigno demoniaco sul volto.
Mette la mani sui fianchi, sporgendo lievemente il sedere e stringendosi nelle spalle, mentre solleva il mento con adorabile fossetta annessa, come volesse mostrarsi al meglio delle sue potenzialità.
Poi lancia uno sbuffo terribilmente carino.
E…
- Quando vuoi, Molko.
…e io non ho neanche il tempo di capire che mi sta palesemente prendendo per il culo, che il mio cervello implode e poi esplode, mentre lo sento allontanarsi vittorioso in preda alle folli risate che gli procura la sua furbissima battuta – o almeno, quella che nel suo cervello deve essere una furbissima battuta.
- Suvvia, suvvia. – dice Stefan, aiutandomi a risollevarmi dal pavimento sul quale mi sono abbattuto dopo le parole di quella zoccola di Bellamy, - Forza. Dobbiamo andare sul palco.
Non so ancora come, riesco a muovere quei quattro passi che mi separano dalle luci della ribalta, e nel momento in cui raggiungo la mia postazione e guardo il pubblico d’improvviso la mia mente torna chiara. Lucida. Efficiente.
Odio ancora Matthew Bellamy! Dannazione, lo odio adesso come non l’ho mai odiato prima d’ora! È un essere abominevole! Non ha decenza! Non ha rispetto per i problemi altrui! Ed è davvero una zoccola di proporzioni stratosferiche – non dimenticherò mai più quella mossettina coi fianchi, dannazione!
Mi propongo un giuramento: dal momento che quell’uomo non merita neanche considerazione, prometto a me stesso che mai più un singolo pensiero sarà rivolto a lui. Mai più!
Adesso va meglio! Adesso mi sento carico!
Mi volto per farmi passare la chitarra, e mentre la imbraccio…
…mentre la imbraccio catturo di nuovo lo sguardo di Bellamy. Mi spia dal backstage, nascondendosi con falso pudore dietro gli scuri tendoni che occultano al pubblico la visuale del retro del palco; crede di avere il controllo, lui, crede di essere unico padrone dell’intera situazione, e ghigna felino e famelico esattamente come prima, e io…

Accidenti a lui.
Accidenti, accidenti, accidenti a lui.
Cambio di programma.
Cambiamo giuramento.
Io giuro che quella zoccola prima o poi me la faccio!
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