Genere: Commedia, Romantico.
Pairing: Bushido/Bill.
Rating: R.
AVVERTIMENTI: Crack, Slash, Language.
- Bill prova a mettere in pratica una delle proprie fantasie sessuali ricorrenti. Purtroppo per lui, nessuna delle persone in essa coinvolte sembrano essere disposte ad aiutarlo.
Note: Rotfl. Allora, prima di tutto sputtaniamo un po’ la Tab: questa storia è interamente una sua colpa ed un suo parto, io mi sono ritrovata controvoglia (ah, sì?) ad esserne l’esecutrice materiale, ma i credits per l’idea vanno tutti a lei u.u Si parlava gioiosamente di casalinghe e di ciò che le soddisfa, quando io ho strillato che tutto ciò faceva molto Billshido (non chiedetemi perché: ultimamente tutto ciò che penso o guardo fa molto Billshido); la sua risposta è stata “è vero, e potrebbe anche essere IU”. Allucinata, le ho chiesto in che assurdo modo avrei potuto rendere Bushido credibile come giardiniere, in una IU, e lei ha risposto “ma col foreplay, ovviamente!”.
Dopodiché, giuro, ha scritto i dialoghi. Praticamente tutti. Non ha neanche senso che vi quoti i pezzi precisi, perché sono davvero la maggioranza. Solo quelli con Tom all’inizio e la scena sul divano alla fine non hanno battute inventate da lei. Tutto il resto è furto autorizzato u.u
Sowieso. Spero che la fic vi sia piaciuta *-*;;; E lo so, sono detestabile perché continuo a perdermi nelle vaccate invece di scrivere ciò che dovrei ._. Mi fustigo abbastanza da sola, voi amatemi e basta, ‘kay? çOç
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CLICHÉ

- Io non sono d’accordo.
Bill scoccò un’occhiata annoiata al proprio fratello, e mise su un broncio al quale – lo sapeva – nessuno era mai in grado di resistere. Era a causa di quel broncio che si muovevano i mari e i monti; era a causa di quel broncio che neanche i vertici della Universal riuscivano a negargli qualsivoglia follia e che David piangeva amare lacrime nel sopportare i suoi innumerevoli capricci.
Era, infine, a causa di quel broncio, che suo fratello e Bushido avrebbero obbedito. Come sempre.
- Tom, se tu non fai il marito trascurante, la fantasia non ha senso. – spiegò pacatamente, intrecciando le braccia sul petto e sporgendo un’anca con fare civettuolo.
Tom si passò una mano sulla fronte, rilasciando un sospiro esasperato.
- Bill. Io sono tuo fratello e ti voglio un bene immenso. Ma tu non puoi davvero chiedermi di far parte delle tue fantasie sessuali.
Bill inorridì dalle punte dei piedi a quelle dei capelli, tirando un cazzotto schifato ed offeso contro la spalla del proprio gemello.
- Ma sei completamente scemo?! – strillò oltraggiato, - Non ti ho chiesto niente del genere, cazzo! Sei un pervertito! Ti ho solo chiesto di fare finta di essere mio marito ed uscire di casa dicendo che neanche stasera saresti tornato a cena per una riunione!
- E questo, se non l’hai capito, - strillò a propria volta Tom, mettendosi letteralmente le mani fra i capelli come un marito isterico, - è farmi diventare una parte delle tue fantasie sessuali!!!
- Ma non ti ho mica chiesto di-
- Non azzardarti neanche a dirlo perché giuro che ti faccio del male, Bill!!!
Il moro ringhiò e si trincerò prepotentemente dietro un muro di silenzio, sopracciglia aggrottate, bronci spinti fino all’inverosimile e piedini battuti nervosamente per terra.
- Bill…?
Mutismo.
- Bill!
Niente.
- …
Ostinazione.
- E va bene, va bene, Cristo!
E poi il classico sorriso che si apre all’improvviso e ti fa ricordare perché in effetti la gente lo trovi carino.
Tom si affrettò a raggiungere la porta, lanciando improperi ad ogni passo, mentre Bill lo inseguiva agitando una ventiquattrore stupidamente vuota e strillando “tesoro, non dimenticare la borsa!”.
Fuori dall’elegante villetta con giardino che i gemelli avevano recentemente comprato per le vacanze, tutto sembrava perfetto: il sole splendeva picchiando senza ritegno i passanti per le strade, gli uccellini cinguettavano rendendo i suddetti passanti isterici e, più in generale, i passanti soffrivano moltissimo, mentre a Bill la situazione pareva ad un passo da un idillio. E tutto ciò perché, in mezzo alle azalee, sporco di terra e sudato come un bue attaccato ad un aratro – nonché ugualmente furioso – Bushido stava piegato sulle ginocchia, e zappava.
- Awh… - si lasciò sfuggire il Kaulitz minore, mentre Tom roteava gli occhi ed afferrava la valigetta, chiedendosi se per caso non potesse usarla per fare del male a Bill, o a Bushido, o ad entrambi.
- Ehi, guarda che Marito Trascurante è ancora qui. – scoccò acido, - Potresti almeno avere la decenza di non fare gli occhi dolci al giardiniere in mia presenza! – si lamentò mentre Bushido, ignaro, continuava a zappare un buco possibilmente senza fondo.
- Tom, non infilarti senza permesso nelle mie fantasie sessuali! – lo rimbrottò Bill, spingendolo con una certa fretta verso il cancello.
- Ehi! E com’è finita con Moglie Depressa perché Marito Trascurante non torna a casa per cena?! Era la mia battuta madre!
- Sì, sì. – lo liquidò con un breve cenno della mano, - Mi mancherai tantissimo.
Tom mugolò un’offesa a caso e si fiondò letteralmente fuori dalla loro proprietà, inveendo contro l’ingiustizia divina che, potendo scegliere fra dargli un fratello e dargli una piaga, aveva scelto la seconda opzione.
Gongolando nel profondo, Bill tornò dentro casa e stabilì che una casalinga annoiata non poteva assolutamente uscire in giardino a controllare l’operato del giardiniere senza un drink in mano, perciò cominciò a rovistare fra stipetti e scaffali alla ricerca di qualcosa con cui generare un cocktail, ma fu costretto ben presto a rendersi conto del fatto che la minaccia di David – ripulire casa dagli alcolici prima che si trasformasse in un martini-dipendente – s’era tragicamente trasformata in realtà.
Ripiegò su una tristissima aranciata che non sarà stata alcolica ma almeno era allegra e colorata, e trotterellò felice all’esterno, cercando con gli occhi la figura di Bushido accoccolato fra i fiori, trovandolo ancora lì immobile a fissare perplesso il buco per terra.
- Rodriguez! – strillò poi, con evidente soddisfazione, - A che punto sei?
Osservò Bushido rabbrividire istericamente e si chiese perché mai, dal momento che dovevano esserci minimo quaranta gradi all’ombra e, per inciso, lui non era all’ombra.
- Ma guarda tu cosa mi tocca fare… - biascicò l’uomo, alzandosi faticosamente da terra e cercando di ripulire il povero paio di jeans che, pur non rappresentando magari il top della moda moderna, di sicuro non meritavano d’essere trattati come pezze, dal momento che nessuno dei suoi capi d’abbigliamento costava in genere meno di un centinaio di euro. – Sto piantando le azalee, signora, proprio come voleva lei. – flautò a quel punto, cercando di raccattare un sorriso che fosse anche solo lontanamente convincente.
Non lo fu abbastanza.
- Sei un completo disastro. – commentò infatti Bill, passando con velocità schizofrenica dal sorriso compiaciuto alla smorfia insoddisfatta che caratterizzava i suoi scazzi, - Possibile che tu non capisca?! Non è divertente se non sei spontaneo e sincero!
- Bill, cazzo! – si lamentò a quel punto, gettando per terra la zappa e piantando le mani sui fianchi, - Non mi viene bene la parte del giardiniere messicano! Che poi, non ho capito, perché doveva essere messicano?! Io sono tunisino! Il colore della mia pelle non è uguale a quello di un messicano! Sei razzista!
Bill mise su un broncio terribilmente infantile e terribilmente baciabile, ma Bushido si sforzò di ignorarlo perché ne andava del proprio onore.
- Ma sei stato tu a scegliere! – si giustificò il ragazzo, incrociando le braccia sul petto.
- Eh, be’, scusa, ma tra Rodriguez il Giardiniere Messicano e Richard il Postino, questo era il male minore! Abbi un po’ di pietà!
- Allora, – continuò Bill, petulante, - visto che era il male minore, fai almeno lo sforzo di calarti nella parte!
Ringhiando incomprensione, Bushido si chinò e recuperò la zappa, stringendola furiosamente fra le dita.
- Non vedi che sto zappando?
- Sì, ma non sei sessualmente attraente! – si lamentò Bill, gesticolando ampiamente come a voler dimostrare tutta l’enfasi del proprio disappunto.
- Ma Gesù, Bill, sono sudato, unto e sporco di terra, e se alzo un altro vaso di azalee mi viene l’ernia! – ansimò Bushido, ormai sulla via della pazzia senza ritorno, - Non posso anche essere sessualmente attraente! Questo cliché è una cazzata!
- Sei vecchio! – strillò a quel punto il ragazzo, deluso e sfiduciato, - E non ci stai mettendo alcun tipo di sentimento. Non ho parole per descrivere la tua crudeltà!
Bushido roteò gli occhi e fece tremare la zappa fra le mani, meditando sulla possibilità di piantarla in mezzo alla fronte del proprio amante e chiudere lì la lunga lista dei suoi problemi – una lista che cominciava con Bill e che con lui si chiudeva pure, ma Bill era molto lungo, perciò occupava parecchie voci.
- Guarda… - suggerì ad un certo punto Bill, meditativo, - Prova un po’ ad annaffiare, va’.
Rassegnato e depresso, Bushido si chinò a recuperare l’annaffiatoio a forma di papera gialla che aveva trovato in garage quando Bill gli aveva chiesto di metter su quella pantomima ridicola, e fece per annaffiare le azalee.
- Così? – chiese esitante, lanciando un’occhiata incerta ed un po’ imbarazzata al ragazzo al proprio fianco.
- Gesù, Anis! – urlò Bill, sollevando le braccia in un gesto di puro sconcerto, - Con la canna dell’acqua! Cristo! Come vuoi che mi venga qualcosa di sessualmente appetibile in mente, se usi l’innaffiatoio?! A forma di papera, poi! Sembri mia zia, cazzo!
- Dio mi venga in aiuto!!! – implorò l’uomo, del tutto fuori dalla grazia del suddetto Dio – e non solo perché non ci credeva – gettando in aria l’annaffiatoio e facendo per muovere qualche nervoso passo attorno alle azalee, - Ma ti pare normale farmi questo, Bill?! Cazzo, m’ero fatto tutto un filmino stupendo, noi due soli in casa, la musica, magari l’incenso, il picnic sul pavimento in salotto, sesso per ore… - si fermò sfiduciato, le braccia molli lungo i fianchi ed un’espressione di pura disperazione ad addolcire i tratti del viso, - E invece rompi con questa storia del giardiniere! Dico, ma non ti basto io per eccitarti?!
- Evidentemente no! – ribatté Bill, piccato.
- Be’, dovrei!!! – insistette Bushido, offeso al limite della sopportazione.
- Tu sei un uomo tremendo! – protesto Bill, andandogli dietro mentre lui riprendeva a girare in tondo, cercando di smaltire lo scazzo, - E non mi capisci mai! Vanifichi tutti i tentativi che faccio per mantenere questa relazione sessualmente intrigante!
- Ma vaffanculo, Bill! – sbottò l’uomo, afferrando un guanto e tirandoglielo contro, sperando che fargli del male fisico lo aiutasse a sentirsi meglio, - Se non sono sessualmente intrigante al naturale, puoi sempre mollarmi e andartene a cercare uno migliore!
- Non posso credere che tu stia dicendo cose simili!!! – ribadì Bill, rilanciandogli dietro il guanto, - Lo vedi? Lo vedi come sei?! Finiremo per passare le nostre giornate a guardarci negli occhi, annoiandoci a vicenda! E la nostra relazione finirà solo perché tu non hai un minimo di fantasia creativa! – non contento della già consistente marea di cazzate vomitate fino a quel momento, Bill si chinò ed afferrò il papero annaffiatoio, lanciandolo e colpendo Bushido sul naso, - Ecco! – biascicò infantilmente, - Lo sapevo che non eri serio! Io non t’interesso per niente! Stai cercando di farti lasciare perché non vuoi che si dica di te che mi hai spezzato il cuore, e vuoi fare passare me per il cattivo di turno!
Bushido si fermò in mezzo al giardino e si voltò a guardare Bill come fosse un assassino beccato sul fatto.
- …tu! – sbraitò, afferrandolo per le spalle e mettendolo letteralmente seduto su un sacco di terra per farlo star fermo, - Tu sei completamente pazzo, lasciatelo dire! – lo rimproverò aspramente. – Tanto per cominciare! io sono venuto qui col preciso intento di rendere la nostra relazione sessuale più viva e di fare tutt’altro che guardarci negli occhi! Secondo poi, sei tu che non capisci mai quanto mi sforzi per te! E mi chiami, e vengo! E ti lamenti, e ti ascolto! E vuoi essere accompagnato qua e là, e ti seguo! E vuoi essere difeso quando Saad dice che sei un deficiente, e ti difendo, nonostante Saad abbia evidentemente ragione! Al limite, quindi, sei tu che non tieni a questa relazione, e che cazzo!
- Non capisci niente!!! – strillò istericamente Bill, forzando la stretta delle sue mani e rimettendosi in piedi, - Sei tu che… che non sai fare il giardiniere! Non sono io pazzo! E tu poi non è vero che vieni sempre, e poi… - si fermò un attimo, reprimendo un piccolo singhiozzo che, nonostante tutto, Bushido non poté fare a meno di notare, - …e poi sei una merda, ecco, e vaffanculo, e vattene via, non voglio più vederti! – concluse, prendendolo letteralmente a pugni sul petto, prima di allontanarsi verso casa con l’aria incerta e ciondolante di chi vorrebbe camminare con disinvoltura ed orgoglio ma non ci riesce perché ha gli occhi pieni di lacrime.
Con aria vagamente allucinata, Bushido osservò Bill sparire oltre la porta di casa e poi la suddetta porta sbattere alle sue spalle. Si grattò confusamente la nuca, sospirando e cercando di capire cosa sarebbe stato più giusto fare per cercare di difendere il proprio orgoglio – almeno in parte – senza lasciar morire Bill per eccesso di autocommiserazione.
Alla fine, come sempre, mise da parte l’orgoglio e lo seguì all’interno della villetta.
- Bill… - mormorò con un sospiro, cercandolo con gli occhi nel salottino collegato all’ingresso e notandolo subito, arricciato com’era sul divano, - Bill, ehi… calmiamoci un attimo, ti va? È tutto a posto…
- Non è tutto a posto! – piagnucolò Bill, nascondendo il viso fra le braccia incrociate sulle ginocchia e dando prova di essere un puzzle umano, - Non ci hai messo neanche un po’ di buona volontà, sei stato un disastro. – insistette tra un singhiozzo e l’altro.
- Bill, cerca di capirmi anche tu… - biascicò l’uomo, sedendosi al suo fianco pur senza osare toccarlo, - Io non faccio il giardiniere! Io pago fior di quattrini uno stuolo di giardinieri che sistemano le azalee per me!
- E quindi – borbottò Bill, tirando su un paio d’occhioni luccicanti e dal trucco ormai irrimediabilmente compromesso causa lacrime, - vorresti pagare uno stuolo di giardinieri anche perché sistemassero me al posto tuo, magari?!
- Bill! – lo richiamò lui, sconcertato, - Ma come ti è saltata in mente, ‘sta storia?!
Bill tornò ad affondare fra le proprie braccia con un mugolio straziato.
- Non lo so… - spiegò, la voce attutita e triste, - Certe volte sei così insensibile! Credi che ti basti un letto, per esaurire il tuo compito? – singhiozzò con forza, - Sei barbarico! Non lo sai che la sessualità va continuamente stimolata?! Non lo leggi Vanity Fair, tu?! Non t’impegni! Non mi stuzzichi! E prima o poi dovrò trovarmi un giardiniere per davvero! E-
- E finiscila, dai. – sorrise Bushido, avvolgendolo in un abbraccio un po’ rude ma decisamente caldo, - Non sei stanco? – gli lasciò un bacino sulla tempia, - L’ho capito che ci sei rimasto male. Mi dispiace. Non credevo fosse così importante per te.
Bill reagì esattamente come si aspettava, srotolandosi immediatamente dal proprio abbraccio per arrotolarsi di conseguenza nel suo, stringendosi al suo petto e mugolando un misto di frustrazione, offesa e sollievo che, muovendosi in piccoli brividi sopra la pelle di Anis, raggiunse le sue labbra e lo costrinse ad un sorriso intenerito.
- Sei stupidissimo. – lo offese gratuitamente Bill, rovinando per sempre una maglietta che un tempo, prima di Rodriguez e del mascara, era stata bianca, - Ma non è proprio possibile avercela con te…
- Sì, perché sono un uomo paziente e amorevole. – annuì lui, cercando una posizione più comoda sul divano, - Anche se in realtà dovrei essere io a lamentarmi, adesso.
Bill lo pizzicò su un fianco.
- Glissiamo sulle scuse? – chiese piagnucoloso.
- Be’, io mi sono scusato. – precisò Bushido, - Quindi, al massimo-
- Se mi chiedi di scusarmi, ti pianto!
- …al massimo, glissiamo sulle tue, dicevo. – annuì compunto, stringendolo a sé.
Bill sorrise e si spinse in avanti per baciarlo a fior di labbra.
- È vero. – annuì dopo essersi separato da lui, - Sei un uomo paziente e amorevole.
Bushido sospirò e scosse il capo, rassegnato.
- Magari ora però mettiamo in pratica almeno una parte del piano, eh? – chiese, con lo stesso tono lamentoso usato da Bill poco prima.
Il ragazzo lo fissò senza capire.
- Intendi?
Bushido sorrise. E sfilò la maglietta.
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