Genere: Malinconico/Triste
Rating: PG
- Alla fine di una giornata, perdendosi nel rosso del tramonto, forse si può anche pensare di ricominciare dal nulla una vita...
AVVERTIMENTI: Nessuno.
Commento dell'autrice: Allora, la prima cosa che mi sento in dovere di dire di un racconto come questo è che è malinconico in una maniera spudorata, ed anche che è difficile da impazzire che una cosa del genere accada, ma che *può* accadere, davvero. Una cosa stranissima che è successa la volete sapere? Io avevo già finito di scrivere questa storia, ma non l'avevo ancora pubblicata e - guarda un po' - la mia adorata moglie va a pubblicare il nuovo capitolo di They... mi sono accorta subito che c'era qualche somiglianza tra l'incontro fra i miei protagonisti e quello fra Fuka ed il ragazzo... ma non è un plagio ;_; Non lo è ;_;
Rating: PG
- Alla fine di una giornata, perdendosi nel rosso del tramonto, forse si può anche pensare di ricominciare dal nulla una vita...
AVVERTIMENTI: Nessuno.
Commento dell'autrice: Allora, la prima cosa che mi sento in dovere di dire di un racconto come questo è che è malinconico in una maniera spudorata, ed anche che è difficile da impazzire che una cosa del genere accada, ma che *può* accadere, davvero. Una cosa stranissima che è successa la volete sapere? Io avevo già finito di scrivere questa storia, ma non l'avevo ancora pubblicata e - guarda un po' - la mia adorata moglie va a pubblicare il nuovo capitolo di They... mi sono accorta subito che c'era qualche somiglianza tra l'incontro fra i miei protagonisti e quello fra Fuka ed il ragazzo... ma non è un plagio ;_; Non lo è ;_;
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Cemento
Sola sul ponte, appoggiò il mento sulle mani e riflettè.
Riflettè sul fatto che le sembrava impossibile poter vivere un altro momento di più in quella città. Guarda, quell’albero non è quello delle vostre iniziali? Quel palazzo non è quello in cui viveva sua zia, che vi ospitava spesso quando avevate *da fare* e non sapevate *dove* farlo? Questo stesso ponte… per quanto cerchi di ignorarlo… non è stato forse teatro del vostro primo bacio?
Si, teatro… per quanto squallido… un blocco di cemento sporco sospeso su un rivolo di fanghiglia che qualche anziano signore ancora si ostinava a chiamare fiume… il più bel ricordo dei tuoi ultimi sei anni di vita si riduce a questo? Fango ed erbe che puzzano di marcio? Cemento?
Vorrei una colata di cemento sul cuore, per non provare più alcuna emozione…
Sbuffò gettando lo sguardo all’orizzonte. Il mare. Si, c’era. Era chiarissimo. Le sorrideva, beffardo.
Non mi raggiungerai mai… anche se abbandonassi il tuo corpo in queste putride acque rimarrebbe sicuramente incagliato, e non mi raggiungeresti…
Il mare, il mare… sembrava una lastra di metallo scuro, poteva vedersi sbatterci contro senza piangere.
Ti odio. Mi hai lasciata…
Perché, perché? A soli sedici anni doveva soffrire così? È normale, a sedici anni, amare tanto una persona? Stare con lei sei anni? Morire quando se ne va… o almeno averne voglia…
“M-Maurizio… siamo stati insieme per sei anni… come è possibile che tu ora…?”
“Ehi, credevi che saremmo rimasti insieme per tutta la vita? Credimi, mi dispiace, ma adesso smettila di fare storie…”
Come si sentiva sola… come non avrebbe voluto…
Si guardò intorno. Odiò tutto. Voleva andare via. Rimase ferma.
- Scusa, sai che ore sono?
Guardò stupefatta ed un po’ agitata il biondino dall’altro lato del ponte.
- Le… le cinque e dieci… tramonta di già…
- Mh… fa effetto guardare il sole che tramonta da un ponte… sembra più grande…
- E’ così bello…
Disse lei. Lui annuì.
- Però fa paura. Così grande fa paura.
Troppo grande. Troppo a lungo. Ecco, cosa non aveva funzionato.
- Mi stavo chiedendo se vale la pena di rimanere a vivere in una città come questa.
Attaccò lui.
- Cioè… Palermo non è che sia meravigliosa, come luogo… i marciapiedi sono campi minati di cacche di cane, i monumenti tutti grigi… le strade asfaltate male… la spiaggia proprietà privata… il bosco ritrovo di prostitute…
- E’ vero…
Lei sorrise tristemente.
- Però ci sono un sacco di cose belle. I teatri, le vie grandissime, il parco… sono tutto posti che adoro…
Ed odio nello stesso tempo, perché mi ricordano tutto di lui.
Il ragazzo, d’improvviso al suo fianco, intuì i suoi pensieri.
- Anche i ricordi più belli possono diventare motivo di tristezza.
Ancora, lei sorrise triste, asciugando velocemente una lacrima.
- Ma cosa ci fanno due giovani così su un ponte a quest’ora?!?!?!?!
E lei scoppiò in una risata liberatoria.
- Ah, che depressione! Come mi sento triste!
Il ragazzo cominciò a muoversi dondolando come ubriaco, continuando a gridare frasi senza senso, godendo del sottofondo delle risate dolci della ragazza appoggiata al muretto.
- Ok, ok, ho capito, basta…!
Disse lei afferrandolo per un braccio, tentando di fermarlo. Lui le porse la mano.
- Piacere, Giancarlo.
- Simona.
Si rimisero nella posizione iniziale.
- E’ quasi sera…
Disse lei.
- Già, fra pochi minuti farà buio…
Aggiunse lui. Guardarono il mare ancora un po’.
- Ti va una cioccolata calda?