Genere: Comico.
Pairing: Bill/Bushido, Tom/Bushido (accennato).
Rating: R.
AVVERTIMENTI: Crack, Language, Slash.
- Bushido, i gemelli Kaulitz ed un supermercato. E' tutto ciò che dovete sapere XD
Note: Chiedo scusa, non volevo davvero scriverla XD E non ho altro da dire XD
(No, in realtà devo creditare: la scena delle ciliegie è un tributo ed è volutamente ripresa dal quarto capitolo di This Hour’s Duty, di Majestrix e Little Muse, tradotto da Tabata. Il ritorno sotto mentite spoglie del Generale PornoSoft!Bu <3)
(Ah: l’ispirazione principale, non c’è bisogno di dire da dove l’ho presa, no? Basta dire THTV XD)
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CANDYGASM

Bushido non aveva esperienza coi ragazzini. Tutto ciò di cui aveva esperienza era Bill Kaulitz che, seppure fosse facilmente indicabile come ragazzino senza possibilità d’errore, era comunque un ragazzino piuttosto atipico. Nel senso che da un ragazzino normale non ti aspetti che ti si presenti davanti con una camicetta nera così frufru da essere pure oscenamente sexy e l’espressione più maliziosa del mondo, chiedendoti se ti va una birra e magari chiacchierare un po’.
In realtà avrebbe dovuto capire in quel momento che quello sarebbe stato l’inizio di una lunga serie di problemi, se non legali – perché, Dio, quella notte Bill era stato molto più che consenziente – sicuramente gestionali e pure… sentimentali? Be’, sì, potevano anche essere definiti così.
Perché quando un ragazzino ti chiama piagnucolando nel mezzo della notte per avvertirti che gli manchi e tu, senza neanche una parola di più, salti dentro ai tuoi vestiti, poi dentro la tua macchina, e lo raggiungi, sì, c’è del sentimento dietro.
Quando il giorno di Natale il suddetto ragazzino ti prega praticamente in ginocchio di pranzare con la sua famiglia, e tu accetti, allora c’è ben più di un sentimento, dietro. Soprattutto se a quello stesso pranzo porti pure tua madre. Nonché tuo cugino.
Quando, infine, il solito ragazzino ti chiede di accompagnare lui e suo fratello a fare la spesa in qualità di scorta personale, nonostante in genere sia tu quello che ha bisogno della scorta, e tu, sorridendo come un deficiente, carichi entrambi i pargoli e ti dirigi felice al centro commerciale, allora non si tratta più neanche di sentimento. La parola giusta la conosci, è quella cosa spaventosa che comincia per A e che un buon rapper non dovrebbe provare se non nella sua spensierata accezione sessuale, ed invece eccoti lì che obbedisci silenziosamente e ne ricavi pure una certa gioia.
La verità dei ragazzini è che sono ingestibili: Bill sarà pure stato un ragazzino atipico, ma era ingestibile lo stesso. E, accoppiato a suo fratello, era una calamità ambulante.
Era questo tutto ciò che Bushido riusciva a pensare, alla soglia dei trent’anni, completamente smarrito di fronte ad un enorme espositore ricolmo di caramelle e dolciumi vari, mentre i gemelli Kaulitz, di fronte a lui, mettevano a soqquadro ogni singolo ripiano alla ricerca dello zuccherino perfetto.
- Bill… - chiamò a bassa voce, stringendo ansiosamente le dita attorno al manubrio del carrello, - Non è per fare il rompiballe, ma non ti pare di stare un po’ esagerando?
Bill fluttuò luccicando dall’espositore al carrello e liberò le braccia dall’enorme ingombro di caramelle già afferrate.
- Bu, non puoi capire quanto ti amo. – buttò lì a mo’ di calmante momentaneo, - David non ci avrebbe mai accompagnati! Solo tu sei stato tanto coraggioso!
O imbecille, commentò fra sé.
Ma forse coraggioso andava bene lo stesso.
- Senti, ma riuscirete a mangiarli?! – chiese, piuttosto incredulo, mentre ficcava una mano in profondità nel carrello e tirava fuori un pacchetto di caramelle gommose e trasparenti il cui materiale di fabbricazione era probabilmente vietato per legge nella maggior parte dei paesi della Comunità Europea. – Vi faranno male…
- Scherzi? – sbottò Tom, apparendo al suo fianco e riversandogli addosso una cascata di liquirizie di ogni tipo, - Georg va al cesso regolarmente solo se lo rimpinziamo di dolciumi. Vorrei vedere te con un bassista stitico in giro per casa.
Bushido si lasciò andare ad una smorfia infastidita, aiutando il Kaulitz maggiore a rovesciare le liquirizie nel carrello.
Anche Saad era stitico, da piccolo. Sua madre risolveva con un clistere, però, mica imbottendolo di veleno colorato.
- Oddio, quelle. Le voglio assolutamente. Ah… oddio. Uuuh…
Sconvolto e annichilito da versi per i quali in genere si compiaceva – perché li ascoltava fra le lenzuola, non in un supermercato a mezzogiorno – si voltò verso Bill, e lo trovò a fissare con aria innamorata un pacchetto di caramelle gialle zuccherate a forma di banana, sul ripiano più alto.
- Aaaah, Bu, le voglio! – strillò il ragazzo, attaccandosi al suo braccio e cominciando a tirarlo con aria furiosa.
- Bill, ma Cristo! – lo rimproverò lui, inorridendo profondamente, - Ma datti un contegno, cazzo, sembrava stessi per venire! – aggiunse a bassa voce.
- Ma quelle caramelle sono orgasmiche, Bu, le stravoglio! Banane!
- Dio, ma sei un doppio senso vivente… - commentò, cercando di frenare la corsa di Bill.
- Se non mi vuoi aiutare, le prenderò da solo. – concluse seccamente lui, dirigendosi deciso verso l’espositore e cominciando a scalare i ripiani, mentre Tom strillava “Ommioddio, gelatina di frutta!” e spiccava letteralmente il volo verso uno scaffale poco distante.
Bushido inspirò profondamente. Poi si rese conto che, in fondo, se si trovava lì a sottostare alla palese e dilagante schizofrenia di due gemelli pericolosi quanto identici, era stata una sua libera scelta. E i veri uomini non rimpiangono mai le libere scelte. Accettano il loro carico di drammi personali con orgoglio e stoica sopportazione, ed alla fine ne escono vittoriosi.
Allungò una mano ad afferrare Tom prima che si schiantasse contro le gelatine, e l’altra a recuperare Bill prima che si schiantasse contro il pavimento.
- Ragazzini. – spiegò seriamente, trattenendoli fermi accanto al carrello, - In genere, per favori più leggeri chiedo soldi e sesso per periodi di tempo varianti dai dieci anni ai successivi trenta. Ora, con voi non posso, perché tanto per cominciare avete meno soldi di me ed oltretutto scopo già uno di voi due, e ne so abbastanza da capire pure che non ne voglio un altro. Perciò, adesso ci diamo una calmata e cerchiamo di fare una spesa decente, okay?
Bill lo fissò con sincero ed offeso sgomento.
- Sei David! – esclamò, puntandolo con un dito, - Sei tremendo! Non posso credere di scoparti! Sei orrore!
Bushido mugolò del dolore vario ed eventuale e si passo una mano sulla fronte, fra i capelli cortissimi e sul collo, implorando perché lo spirito del guerriero lo sostenesse in quel momento di grave difficoltà.
- Bill, sto solo cercando di non vederti morire giovane e brufoloso per eccesso di zucchero nel sangue. – scoccò cattivo, sapendo esattamente dove mirare per far male.
Bill, infatti, si arricciò disperato attorno al gemello, mugolando “Mi maltratta! Tomi, fai qualcosa!” ed obbligando Tom a gonfiare quel – misero – petto che si ritrovava, in una pallida imitazione di galletto da combattimento che, al più, poteva farlo ridere.
- E tu, specie di scopettone con palesi problemi igienici, dì una sola parola e giuro che con le liquirizie ti ci tappo i buchi. Tutti.
Tom trasalì e si arricciò a propria volta contro Bill, di modo che i due gemelli Kaulitz smisero di essere due e si ridussero ad una palla di emorabbia.
- Ma chi me l’ha fatto fare… - sospirò Bushido, scuotendo il capo e cercando di riprendere il controllo della situazione. – Ora, tanto per cominciare, a voi servono decisamente dei vegetali. Perché siete stupidi, questo è evidente. Perciò, vegetali e pesce. – elencò compitamente, annuendo come a darsi ragione da solo e compiacendosi pure un po’ per il magnifico sfoggio di self-control che stava esercitando.
- Verdura?! – squittì Bill, slacciandosi dal gemello e balzando come un capriolo sulle ruote anteriori del carrello, - Ma è verde!
- Verde, fresca, buona e salutare. – aggiunse Bushido, annuendo ancora. – Non tutta la verdura però è ugualmente valida o piacevole. Prendiamo ad esempio il radicchio, il radicchio-
- Bu, piantala immediatamente, ma che schifo! – inorridì Bill, saltando giù dal carrello ed avvicinandosi a lui con aria che avrebbe potuto identificare come minacciosa, se Bill stesso non fosse stato un fuscello pure di qualche centimetro più basso di lui.
- Ma tu hai mai mangiato in maniera normale?! – chiese a quel punto, dirigendosi spedito verso il reparto ortofrutticolo, - Che so… pasta, carne, insomma, alimenti umani e commestibili!
- Le caramelle sono commestibilissime! – protestò Bill.
- Ed aiutano Georg ad andare di corpo! – precisò Tom.
- E voi due siete due deficienti, altro che verdura! – commentò Bushido, resistendo a stento all’impulso di ficcarli entrambi nel carrello e soffocarli con i sacchetti di dolciumi.
- E poi la pasta la mangiamo. – aggiunse Bill, riflessivo, - Tomi fa un sugo che è spettacolare!
Bushido lo sferzò con un’occhiataccia sarcastica.
- Tu cucini? – chiese, alla volta del rasta.
- Sì, e sono un Dio anche fra i fornelli! – attestò quello, gonfiandosi d’orgoglio, mentre Bushido cercava stoicamente di non scoppiare a ridere per quanto suonavano buffi insieme gli appellativi di dio del sesso e dio massaia.
- E sentiamo, - borbottò incredulo, - di cosa sarebbe composta, questa salsa?
- Mah, è variabile. – rifletté seriamente Tom, - Dipende da quello che c’è in casa. Comunque il ketchup è l’ingrediente base.
- Perfetto. – annuì Bushido, chinandosi a recuperare delle ciliegie da una cassa di frutta, - Il ketchup non è nemmeno cibo. Cominciamo bene.
- Ma va’! – protestò Bill, - Ha un buon sapore, è energetico e nutriente!
- Non sai neanche cosa voglia dire nutriente… - sospirò Bushido, rigirandosi le ciliegie fra le mani per constatarne la qualità e lo stato di maturazione, - Non parlare a vanvera. Toh, assaggia questa. – concluse, ficcandogli una ciliegia in bocca e sporcandosi con un po’ di succo quando Bill la morse. – Buona, mh? – chiese con un sorriso, ripulendosi le dita con la lingua.
Bill spalancò gli occhi e sembrò genuinamente entusiasta, mentre ruminava la propria ciliegia.
- È dolce… - commentò, - Ma c’è il semino! – borbottò, sporgendo le labbra per mettere in mostra il piccolo nocciolo pallido e lucido di saliva.
Bushido sospirò pesantemente ed allungò una mano, attendendo che il semino rotolasse dalle labbra di Bill al suo palmo, per poi avvolgerlo in un fazzoletto di carta e metterlo via.
- Ma questa roba è noiosa… - commentò a quel punto Tom, evidentemente frustrato perché a lui non era toccata nessuna ciliegia da prendere in bocca.
- Non è noiosa, è diversamente divertente. – precisò Bushido, - Per esempio, le ciliegie sono divertenti da mangiare… - sorrise compiaciuto, agitando due ciliegie, reggendole per il picciolo fra due dita, ed osservando gli sguardi di Bill e Tom incollarsi alle sfere rossastre e brillanti come ipnotizzati. – Oh, questo è divertente, per dire.
- Ehi! – sbottò Bill, interrompendo all’improvviso il movimento rotatorio della propria testa ed allungandosi ad afferrare le ciliegie, - Che fai, prendi per il culo?!
- Non in senso stretto, purtroppo. – si lamentò Bushido con un sospiro.
- Porco.
- Almeno tu staresti zitto. Con in bocca la tua caramella preferita.
- Porco!!! E Tomi?!
- Non infilare tuo fratello così a caso nei discorsi sessualmente espliciti, Bill… - mugolò lui, affranto.
Tom, sentendosi chiamato in causa ma non avendo seguito il discorso, pensò bene di strillare ed indicare un punto a caso nel vuoto.
- Oddio, Bill: il bancone dei gelati!
- Ehi, ehi! – li riprese Bushido, un secondo prima che i due sgattaiolassero verso il bancone, rotolanti e uggiolanti come cuccioli. – Avevamo detto del cibo umano!
- Ma hai problemi pure col gelato? – inquisì curiosamente Tom, - Ma che infanzia tremenda hai avuto?
- Niente di particolarmente esaltante, in effetti. – borbottò lui, cupo.
Bill sferrò un ceffone al fratello, mandandogli all’aria il cappellino.
- Come osi dirgli una cosa simile?! – strillò oltraggiato, - Non lo sai che suo padre maltrattava sua madre ed era un ubriacone e se n’è andato via quando lui aveva tre anni, per poi ripresentarsi solo ventitré anni dopo e solo perché lui era diventato famoso?! Sei un mostro!
- Grazie, Bill. – sospirò Bushido, - Ora, se qualcuno aveva intenzione di comprare la mia biografia, potrà tranquillamente risparmiarselo. Comunque! – riprese con tono imperioso, - Cerchiamo di non divagare. Concentriamoci. Focalizziamo l’obiettivo e-
- Già! – annuì Bill, entusiasta, - Focalizziamo l’obiettivo! Tipo: devo comprare del lubrificante.
Tom lo fissò a metà fra l’incredulo e il disgustato.
- Ma non puoi mica mangiarlo! – obiettò saggiamente, gesticolando come un moccioso.
- Mi auguro che non ci pensi nemmeno, a mangiarlo. – aggiunse Bushido con l’ennesimo sospiro, - Che dovresti fartene, Bill?
Bill modulò le labbra in un’espressione imbronciata e perplessa.
- È per Mister VibraBu… ha finito la sua scorta giusto ieri.
Il primo istinto di Busido fu quello di infilarsi nel carrello e nascondersi sotto i quintali di caramelle ancora stipati al suo interno.
- Bill! – strillò inviperito.
- Cos’è un VibraBu? – chiese invece Tom, curioso, ficcando a caso le mani nel carrello e riemergendo con un pacchetto di zuccherini alla fragola, - Perché io non ne ho uno?
- Non ne hai uno perché Mister VibraBu è unico, solo e mio! – sbottò Bill, offesissimo, afferrando il pacchetto di caramelle alla fragola e cominciando sistematicamente a trangugiarne il contenuto.
- Se ne sei così geloso dev’essere bello. – concluse Tom, facendo sfoggio di invidiabile intuito, mentre Bushido si passava una mano sugli occhi e pregava il solito dio sordo dei dannati guerrieri per un po’ d’aiuto. – Cos’è?
- È il vibratore che mi ha regalato Bu per quando non c’è e non può provvedere da sé. – spiegò compitamente Bill, mandando giù caramelle a manciate, - È viola, traslucido, fortissimo e con le palline dentro. – sorrise sognante, - Ed è anche enorme, oltretutto! – aggiunse annuendo e continuando ad ingurgitare caramelle, - Anche se non come l’originale, c’è da dire.
Bushido smise di pregare per un po’ d’aiuto e meditò di convertirsi ad una qualche fede che prevedesse la possibilità di richiedere una morta istantanea e non dolorosa.
Non gliene venne in mente nemmeno una.
Si voltò a guardare Tom, sperando avesse una reazione normale – tipo inorridire, saltare in aria, ricoprire il proprio gemello di disappunto o di liquirizia o cose simili – ma ovviamente il fottuto dio doveva averlo abbandonato per sempre, perché Tom reagì in maniera completamente diversa: si voltò a guardarlo con una lentezza esasperante, assottigliando gli occhi come quelli di un gatto e – Bushido poteva sentirlo sottopelle – anche affilando gli artigli. Che teoricamente possedeva il fratello. Ma insomma, metaforici!
- …davvero così grande? – chiese il rasta con un sorriso che non gli piacque proprio per niente, e così Bushido ribatté nell’unico modo possibile.
- Io non ti scoperò! – stabilì perentorio.
La cassiera a qualche metro da loro, la mamma con figli nel reparto a fianco e la nonnina che comprava frutta secca lì vicino lo guardarono come fosse un mostro.
Anche Tom.
- Perché lui sì e io no?! – strillò inviperito, strattonandolo infantilmente per la maglietta.
- Ossignore! – urlò Bushido, nascondendosi terrorizzato dietro Bill, per quanto si potesse fisicamente verificare una situazione simile, - Bill, fai qualcosa! Cristo, tuo fratello sta flirtando!
- Sì, ma lo fa solo perché vuole le caramelle. – sospirò Bill annoiato, liquidandolo con un flemmatico cenno della mano, - Non badargli, non ti ama quanto ti amo io.
Il punto era Bushido non fosse più tanto sicuro di che caramelle andasse cercando il maggiore dei Kaulitz.
- Comunque! – concluse Bill, battendo felicemente le mani, - Al lubrificante posso pure rinunciare, per oggi, tanto stasera ti fermi a dormire da noi, giusto?
Vagamente offeso dal fatto Bill non sentisse il bisogno di lubrificarsi per lui, Bushido cercò di protestare in maniera più o meno razionale.
- Visti gli ultimi sviluppi della giornata, non mi sembra un’idea saggia… - azzardò incerto.
- Perfetto, quindi resti a dormire da noi. – annuì Bill, - Allora Mister VibraBu non servirà! Tomi, se vuoi puoi provarlo.
- L’originale?
- Mister VibraBu! L’originale è mio!
- Uffa, sempre il solito egoista, tu! Sei pronto a dividere tutto: casa, vita, morte, buttarsi dal balcone, perfino i vermicelli gommosi, ma quando si parla di uccelli…
- Signore… - s’intromise la voce della cassiera, distogliendolo dallo spettacolo inumano, indecente ed inascoltabile dei gemelli Kaulitz che si litigavano il suo cazzo in mezzo alla fila di casalinghe a fare la spesa, - È tutto qui? C’è altro?
Bushido scosse lentamente il capo, cominciando a passare i pacchi di caramelle sul nastro trasportatore.
- Bene, fanno trecentosettantadue euro e quarantacinque centesimi. – sorrise la donna, conciliante, mentre Bill e Tom lasciavano indietro i sacchetti colmi di dolciumi per continuare ad accapigliarsi qualche metro più avanti.
Bushido infilò le mani nelle tasche ed aprì il portafogli.
Sollevò lo sguardo, depresso e deprimente, e si lasciò andare ad un sospiro distrutto.
- Accettate carte di credito?
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