Genere: Introspettivo.
Pairing: Maurizio Belpietro/Mattia Feltri.
Rating: R
AVVERTIMENTI: Slash, Flashfic.
- "Mattia non è stupido, come non lo è suo padre, ed entrambi hanno capito il motivo per cui Belpietro ha così insistentemente chiesto un colloquio privato con lui. Solo che Mattia e suo padre hanno in comune solo l’intelligenza, è evidente, perché mentre suo padre, a cena, quando gliel’aveva detto, non aveva fatto altro che urlargli addosso di non azzardarsi a prendere appuntamento con quel pezzente, Mattia dal proprio canto non aveva fatto altro che pensare al momento in cui avrebbe varcato il portone di quel palazzo prima e la porta di quell’ufficio poi, anche se non sapeva ancora bene perché."
Note: Intanto, ci tengo a specificare che tutto ciò è colpa della Sara. E dell'underage, ma solo in misura minore, perché underage qui non ce n'è proprio. Comunque, non lo so /o\ E' successo che ci siamo innamorate di Mattia Feltri e per qualche motivo io e Sara quando ci innamoriamo di un qualche giornalista serio o vagamente tale sentiamo il bisogno di darlo a Belpietro. Poi si dice "amori deviati". Ecco, questo è amare qualcuno in maniera deviata o.ò (Scritta per l'ultima settimana del Challenge Trimestrale @ dietrolequinte su prompt velluto.)
All publicly recognizable characters, settings, etc. are the property of their respective owners. Original characters and plots are the property of the author. The author is in no way associated with the owners, creators, or producers of any previously copyrighted material. No copyright infringement is intended.
BLUE VELVET


L’atteggiamento di Belpietro è insopportabile, e Mattia non riesce a fare altro che ripeterselo, corredando l’osservazione talvolta con un intenso desiderio di fuga e talvolta con del semplice disgusto che lo porta ad osservare la sua presenza come un fattore insignificante e minuscolo, come se lui non fosse lì e quell’uomo non stesse per proporgli un posto nel proprio giornale. Mattia non è stupido, come non lo è suo padre, ed entrambi hanno capito il motivo per cui Belpietro ha così insistentemente chiesto un colloquio privato con lui. Solo che Mattia e suo padre hanno in comune solo l’intelligenza, è evidente, perché mentre suo padre, a cena, quando gliel’aveva detto, non aveva fatto altro che urlargli addosso di non azzardarsi a prendere appuntamento con quel pezzente, Mattia dal proprio canto non aveva fatto altro che pensare al momento in cui avrebbe varcato il portone di quel palazzo prima e la porta di quell’ufficio poi, anche se non sapeva ancora bene perché. Vendetta, forse? Non riesce a capirlo, e comunque gli sembra un termine un tantino troppo forte quello, per definire poi il semplice desiderio di mettere in difficoltà suo padre. La vendetta è un’altra cosa, la vendetta è certamente quella che spinge Belpietro a volerlo lì, in quel momento. La sola idea di poter riuscire a strappare un figlio all’uomo che, pur insegnandogli tutto ciò che sa del giornalismo, non ha mai perso occasione di metterlo in ridicolo sia privatamente che di fronte a tutta Italia, deve dargli brividi di piacere difficilmente ignorabili.
Mattia lo osserva, sorridente e fasciato in un completo spezzato ridicolmente giovanile che contrasta in maniera stridente coi suoi capelli bianchissimi, pur esaltando gli occhi invece particolarmente vispi e brillanti. Indossa una giacca di velluto a coste blu scuro ed un paio di pantaloni bianchi come la camicia che spunta abbagliante sotto la giacca chiusa per un solo bottone sul davanti.
- Mettiti a tuo agio. – gli dice, sorridendo mellifluo, e il suono della sua voce è abbastanza per ricoprire Mattia di brividi di disgusto.
- Non fare il gentile con me, Belpietro. – risponde subito, - Sappiamo entrambi perché sono qui oggi. Non fingiamo che sia una conversazione amichevole.
Il sorriso di Belpietro si allarga sul suo viso, dandogli se possibile un aspetto ancora più sgradevole.
- Dritto al punto. – commenta sarcastico, - Bene, allora sai già anche cosa voglio chiederti. E immagino tu abbia una risposta già pronta.
Mattia si morde con forza l’interno di una guancia. No, non ha davvero riflettuto sulla risposta da dargli, perciò annulla le considerazioni più o meno contorte che potrebbero portarlo a dare una risposta piuttosto che un’altra e si affida all’unica cosa da cui si sia fatto guidare e che non l’abbia mai deluso da che è abbastanza grande per decidere della sua vita: la sua coscienza.
- No. – dice con un filo di incertezza che scompare immediatamente quando guarda Belpietro negli occhi e si schiarisce la voce con un paio di colpi di tosse, - No, la mia risposta è no.
Il sorriso di Belpietro s’incrina all’istante, e Mattia non riesce a frenare il moto di soddisfazione che gli scalda lo stomaco per un attimo nel vederlo così deluso. Dopodiché, tutti i meccanismi che ha messo da parte prima di rispondere tornano a muoversi dentro la sua testa. Sente gli ingranaggi riprendere a girare, stridono fastidiosamente. C’è ancora qualcosa che non ha fatto, non può uscire da quella porta senza prima essersi preso quest’altra soddisfazione.
- Se è così, - dice Belpietro, senza riuscire a nascondere il nervosismo nella voce, - credo che non abbiamo altro da dirci.
Mattia sorride sollevando una mano ed afferrandolo repentinamente per il bavero della giacca. Il tessuto scivola fra le sue dita, stranamente piacevole, stranamente fastidioso, esattamente come il pensiero di ciò che sta per fare con l’uomo che ha davanti.
- Invece io credo che le cose che abbiamo da dirci comincino proprio adesso. – dice sibillino, - Parliamo chiaramente, Belpietro. Tu vuoi vendicarti di mio padre. Io voglio umiliarlo. – inspira profondamente, rendendosi conto solo mentre le pronuncia di quanto liberatorie e sincere e sue, profondamente sue siano quelle parole, - Penso che esista un modo per farlo senza dovermi legare al tuo giornalaccio da quattro soldi.
Belpietro si acciglia, le labbra che si piegano in una smorfia offesa.
- Come osi? – comincia, ma Mattia non lo lascia concludere il concetto, strattonandolo con forza verso di sé finché le loro labbra non si sfiorano appena, il respiro di entrambi che si infrange nei pochi millimetri che ancora separano le loro bocche.
- Adesso non abbiamo altro da dirci. – conclude con un altro sorriso. Belpietro lo guarda dritto negli occhi, un’ombra di stupore ad oscurarli mentre sulle sue iridi chiarissime passa la consapevolezza di ciò che lui gli sta chiedendo. Il secondo successivo, le sue labbra coprono quelle di Mattia, rubandogli il respiro e riempiendogli la schiena di brividi solo in parte dovuti alla soddisfazione di essere riuscito nel proprio intento.
Mattia, comunque, non ci tiene ad esplorare i perché ed i percome di quanto trova piacevoli le mani di Belpietro che gli sfiorano i fianchi da sopra la camicia. Spegne il cervello – e stavolta anche la coscienza – mentre la giacca di velluto cade a terra senza un suono.
back to poly

Vuoi commentare? »





ALLOWED TAGS
^bold text^bold text
_italic text_italic text
%struck text%struck text



Nota: Devi visualizzare l'anteprima del tuo commento prima di poterlo inviare. Note: You have to preview your comment (Anteprima) before sending it (Invia).