Genere: Erotico.
Pairing: Rin/Ai.
Rating: NC-17.
AVVERTIMENTI: Slash, Lemon, Crossdressing.
- "In questo momento, il fatto che Ai abbia promesso di disfarsi delle cazzo di uniformi e poi non abbia mantenuto la parola è del tutto irrilevante, perché Rin l’ha sorpreso mentre stava provando la sua davanti allo specchio e semplicemente non è riuscito a resistere al desiderio di spingerlo verso il letto, stenderlo sulla schiena ed insinuarsi fra le sue cosce per scoparlo."
Note: Scritta per la Notte Bianca #2 della pagina No, ma io Free! lo guardo per la trama, eh? (♥) su prompt RinAi, p0rn, Nitori aveva promesso di restituire lui le uniformi da maido, ma non l'ha fatto, courtesy of quella mente perversa della Caska. Il RinAi chiama zozzeria infinita e noi lo amiamo per questo.
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TAKE TURNS

In questo momento, il fatto che Ai abbia promesso di disfarsi delle cazzo di uniformi e poi non abbia mantenuto la parola è del tutto irrilevante, perché Rin l’ha sorpreso mentre stava provando la sua davanti allo specchio e semplicemente non è riuscito a resistere al desiderio di spingerlo verso il letto, stenderlo sulla schiena ed insinuarsi fra le sue cosce per scoparlo. Ai ha finto di opporre resistenza per dieci secondi – una litania di “senpai— aspetta— chiudi la porta— se qualcuno ci vede…!” che Rin avrebbe del tutto ignorato se non fosse stata pronunciata con un tono lamentoso che già da solo è stato in grado di farlo eccitare ancora più della vista di Ai fasciato in quel vestitino nero cortissimo, le calze alte strette attorno alle cosce e la crestina fra i capelli corti – poi si è lasciato sfuggire un gemito ed ha gettato indietro il capo. La crestina gli è scivolata via dalla testa ed i suoi capelli chiari si sono sparsi come piccoli raggi di sole attorno a lui, sul cuscino, e Rin ha rinunciato a capirci ancora qualcosa. Ha rinunciato ad arrabbiarsi e si è anche ripromesso di non rimproverare Ai per aver mentito, una volta che avranno finito.
- Senpai…! – geme lui, stringendo le ginocchia mentre serra le dita attorno alle lenzuola, - Per favore…
- Se tieni le gambe così, non vedo niente. – protesta Rin in un ringhio basso e frustrato. Appoggia le mani sulle sue ginocchia e lo costringe a spalancare le gambe in un gesto secco, autoritario, che Ai accoglie con un gridolino strozzato, ma senza protestare. E adesso è nudo, esposto, l’ampia gonna del vestito da cameriera tutta arrotolata gli lascia scoperta metà della pancia, una curva così bianca e morbida che solo a guardarla a Rin viene voglia di smettere di scoparlo solo per chinarglisi addosso e coprirlo di baci e morsi. Ma gli basta guardare più in basso, al punto in cui la sua erezione scivola svelta, senza difficoltà, dentro e fuori dal corpo di Aiichiro, bagnata e lucida di saliva e lubrificante, per farsi passare la voglia di smettere. Non vuole nient’altro, dalla vita, che poter continuare a scoparsi questo ragazzino esattamente com’è conciato adesso, col vestito da cameriera tutto stropicciato addosso, le gambe lisce e bianche, da ragazzina, fasciate in quelle calze strettissime ed i capelli tutti scompigliati sul cuscino, la frangetta arruffata sulla fronte, gli occhi chiusi e le labbra umide bene aperte, mentre il silenzio della stanza si riempie dei loro gemiti, dei loro sospiri e del cigolio irregolare del letto che sembra spostarsi di qualche centimetro ogni volta che Rin si spinge con più forza dentro di lui.
- Senpai, aspetta… - mugola Aiichiro, schiudendo gli occhi azzurri appena umidi di lacrime. Rin lo guarda e non riesce a trattenere l’impulso di chinarsi a baciarlo. Gli morde le labbra, poi ne lecca i contorni con la punta della lingua, lo bacia con foga, affamato, impaziente, e i gemiti di Ai gli vibrano sulle labbra, assieme alle proteste che, finché continua a baciarlo, non sarà mai in grado di pronunciare ad alta voce.
Lo lascia andare più di un minuto dopo, e non ha mai smesso di spingersi con forza dentro di lui, stringendogli le mani attorno ai fianchi per tenerlo fermo nonostante ogni spinta finisse comunque per farlo risalire appena lungo il materasso, verso il cuscino. Adesso, Aiichiro è praticamente seduto, la schiena premuta a metà contro la ringhiera metallica alla testa del letto. Ha le guance arrossate e il suo petto, compresso dal corpetto strettissimo dell’uniforme, si alza e si abbassa affannosamente al ritmo frenetico dei suoi respiri.
- Senpai… - pigola con quella vocetta da bambino che Rin non è mai riuscito a trovare davvero irritante, - Aspetta un secondo, non venire ancora…
- Che cazzo… - borbotta Rin, contrariato. Ma Ai gli ha chiesto di non venire, e quindi lui chiude gli occhi, appoggia la fronte alla sua e rallenta il ritmo delle proprie spinte, ricacciando l’accenno di orgasmo che già gli infiammava il bassoventre indietro fin quanto può, mentre le labbra arrossate di Aiichiro, gonfie ed umide di baci e morsi, si appoggiano lievissime sulle sue tempie, sulle sue guance e sulle sue labbra.
- Bravo… - gli sussurra addosso Ai, strusciando il viso contro il suo come un gattino in cerca di coccole, - Sei sempre così paziente con me, senpai.
- Piantala di dire stronzate e dimmi cosa vuoi. – gli ringhia Rin contro una spalla, approfittando della sua vicinanza per strappare un morso a quella curva così liscia e morbida, e lasciare sulla sua pelle il segno della propria presenza.
- Metti la tua divisa, - miagola Ai, dimenando appena i fianchi, concedendo alla sua erezione di scivolare per appena un paio di centimetri dentro di lui e poi quasi uscirne, - Per favore, anche io voglio… ti prego.
- Vuoi cosa? – ringhia ancora Rin, stringendo con forza le mani attorno ai fianchi di Aiichiro, sentendo la fermezza dei suoi muscoli cedere lievemente sotto la pressione delle proprie dita, - Dimmelo. – quasi lo implora, già pregustando il piacere che solo sentire quella parola gli darà.
- Voglio scoparti, senpai. – bisbiglia Ai, prima di lasciarsi scivolare in bocca il suo lobo e succhiarlo piano, tracciandone i contorni con la punta della lingua.
Rin geme, e si spinge un paio di volte dentro di lui con violenza, fino a sentire lo schiocco della propria pelle umida contro la sua, godendo dei brevi urletti sorpresi con cui Aiichiro accoglie la sua erezione dentro il proprio corpo. Poi si allontana, scivolando fuori dal suo corpo in un gesto fluido e scendendo dal letto senza mai staccargli gli occhi di dosso.
Mentre Rin raggiunge la sedia sulla spalliera della quale giace ripiegata la sua divisa da cameriera, Aiichiro si mette seduto sul letto, la schiena contro la parete, e si masturba lentamente, quasi pigramente, mordicchiandosi le labbra di tanto in tanto mentre lo osserva indossarla il più velocemente possibile.
Quando Rin finisce di tirarsi su le calze, Ai si solleva sulle ginocchia e tende le braccia verso di lui in un gesto impaziente, e Rin quasi gli corre incontro, salendo sul letto e stringendoselo contro. Le loro labbra impattano in un bacio famelico a metà strada, ma Rin ne sfugge in fretta, si stende sullo stomaco e poi solleva il bacino. La gonna gli si solleva subito, scivolando lungo la curva sinuosa della sua schiena, ed in pochi secondi può già sentire le mani di Ai massaggiargli le natiche, poi esporre la sua apertura, e subito dopo sente addosso la sua bocca, la sua lingua che si fa strada dentro di lui mentre le sue dita delicate e lievemente umide massaggiano delicatamente i suoi testicoli.
Rin geme senza ritegno, spingendo indietro il bacino per chiedere di più, ed Ai non lo fa aspettare. Si solleva ancora sulle ginocchia, tira su la gonna e poi stringe la propria erezione fra le dita, guidandola dentro di lui. Rin inarca la schiena e si lascia sfuggire dalle labbra un gemito carico di piacere, mentre ondeggia i fianchi per assecondare le spinte di Ai, che si fanno sempre più svelte man mano che il ragazzino sente l’orgasmo farsi più vicino.
- Senpai— - piagnucola Aiichiro, chinandosi su di lui e nascondendo il viso fra i suoi capelli, - Sto per venire—
E Rin non dice niente, si limita a stringere la propria erezione fra le dita, masturbandosi svelto mentre il piacere porta i suoi muscoli a contrarsi in spasmi involontari e violenti attorno all’erezione di Aiichiro, causandogli un orgasmo che arriva quasi troppo all’improvviso, e che lo lascia confuso, intontito dal piacere, quasi sdraiato sulla schiena tesa di Rin mentre anche lui viene, sporcando la gonna che si è allargata sotto di lui a causa dei loro movimenti frenetici.
Rin si lascia andare steso sul letto, respirando a fatica, la faccia seminascosta contro il cuscino. Ai sembra incapace di muoversi per minuti interi, poi scivola fuori dal suo corpo e si scava un posto sotto il suo avambraccio, stringendosi fra il suo petto e il materasso mentre Rin, infastidito da tutti quei movimenti e dall’ondeggiare del letto sotto i loro corpi, borbotta qualcosa di incomprensibile.
- Senpai, per favore, non farmi ridare indietro queste uniformi. – chiede Aiichiro, stringendogli le braccia attorno al collo e guardandolo con aria supplice, - Voglio usarle ancora qualche volta, prima di riportarle al negozio!
- Se le usassimo ancora “qualche volta”, Ai, altro che riportarle al negozio. – sospira Rin, - Ci toccherà bruciarle.
Ma Aiichiro piega le labbra in quel broncio da bambino al quale Rin è completamente incapace di resistere, e lui sa già che queste cazzo di uniformi finiranno per tenerle a tempo indeterminato.
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