Genere: Commedia.
Pairing: José/Zlatan
Rating: PG.
AVVERTIMENTI: Slash, Future!Fic, OC.
- "Io non sono affatto molto più geloso di Shakira!"
Note: Scritta per la Notte Bianca #5 @ maridichallenge, su prompt IL FIGLIO DEL PIQUIRA. Tale figlio purtroppo non esiste ancora, ma c'è del gossip secondo il quale Shakira sarebbe già incinta ♥ E come tutti voi sapete io vivo di gossip, per cui dovevo farlo.
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NOMEN OMEN

- Francesc! – urla Zlatan, steso sulla propria sedia a sdraio come una lucertola su un sasso, - Non allontanarti.
- Sai che sei allucinante? – commenta José, sdraiato come lui ma in compenso intento a leggere un libro nascosto sotto l’ombrellone e cosparso di crema solare di quella con la protezione alta in maniera addirittura imbarazzante, quella densa e compatta dal colore azzurrognolo che usualmente si mette ai bambini per evitare che si scottino, quella che, sostanzialmente, ha spalmato su tutto il corpicino già dorato dal sole di luglio del piccolo Cesc prima di mandarlo all’avventura sulla moderatamente affollata spiaggia tropicale sulla quale si trovano, una mezz’ora fa, - Si chiama Cesc. Non puoi chiamarlo col suo nome?
- Il suo nome è Francesc. – gli fa notare Zlatan, senza neanche degnarsi di aprire gli occhi sotto i minuscoli occhiali da sole che coprono appena il perimetro delle sue palpebre, perché sia mai ritrovarsi con la tintarella a metà a causa di un paio d’occhiali dalla montatura troppo spessa scelti in un momento di avventatezza, - Cesc è solo uno stupido soprannome.
- Che tu detesti perché appartenente all’ex ragazzo di Gerard. – annuisce José, precisando dettagli di cui Zlatan farebbe volentieri a meno mentre il piccolo Cesc, sei anni e la voce più acuta del mondo, si lancia all’attacco di un inquietante ammasso di alghe bruciate dal sole e abbandonate sul bagnasciuga da una risacca impietosa. – Sai che non ha senso l’odio che provi per lui? Dico, ci sei anche stato insieme dopo. Seriamente, quando mai si è visto un ex-ragazzo provare tanto astio per un altro ex-ragazzo? Voglio dire, è illogico.
- Tanto per cominciare, - lo corregge Zlatan sollevando gli occhialini solo da un lato e lanciandogli un’occhiata offesa che si fa poi incredibilmente delusa quando si accorge che, nell’infastidirlo, José non ha neanche sollevato gli occhi dallo stupido libro che sta leggendo, - io non provo astio proprio per nessuno.
Le labbra di José si piegano in un sorriso ironico e sbilenco mentre volta pagina con navigato disinteresse.
- Tu non provi astio per nessuno? – domanda, mentre a pochi metri di distanza il piccolo Cesc riemerge dal mucchio di alghe ridendo felice nonostante le malefiche verdure marine l’abbiano privato del proprio costumino da bagno rosso e blu, - Ma se praticamente l’astio è l’unico sentimento che conosci.
- Questo è ingiusto e anche falso! – sbotta Zlatan, scattando a sedere e sfilandosi definitivamente gli occhialini per lanciare a José l’occhiata piena di riprovazione che merita da quando questa discussione è iniziata, - Francesc! Dov’è il tuo costume?!
- Quello che intendo dire, - riprende José, allungandosi a recuperare una matita dalla tracolla abbandonata sulla sabbia accanto alla sua sdraio ed utilizzandola per evidenziare un passo particolarmente interessante del trattato sulla difesa a zona concepita come modello di comportamento e perfezionamento intellettuale dell’uomo, che sta leggendo da quando sono partiti dalla Spagna un paio di settimane fa, - È che tu sei palesemente molto più geloso di Cesc Fàbregas di quanto non lo sia Shakira, la quale, ti ricordo, è la moglie di Gerard ed ha accettato senza il minimo imbarazzo o problema che suo figlio potesse chiamarsi come uno degli ex di suo marito. Dimmi tu se questa cosa è normale. – esplica, dando al piccolo Cesc tutto il tempo necessario per ri-immergersi nell’aggrovigliata foresta di insalata salmastra per poi riemergerne trionfante sventolando il proprio costume da bagno come una bandiera, prima di indossarlo nuovamente saltellando goffo su un piede e poi sull’altro.
- Io non sono affatto molto più geloso di Shakira! – protesta Zlatan, incrociando le braccia sul petto e tenendo il piccolo Cesc d’occhio mentre si lancia di pancia fra i flutti ridendo dello splash improvviso che il suo corpo produce infrangendosi contro le onde tropicali spumeggianti e profumate, - Ed oltretutto non c’entra niente la gelosia, anche perché io e Geri non stiamo più insieme, cosa peraltro logicamente comprovata dal fatto che sto insieme a te ed abbiamo portato suo figlio in vacanza. Il punto è! – insiste con enfasi, testardo, - Che lui è il mio figlioccio, e non posso permettere che venga chiamato con nomi tanto ridicoli, che peraltro riportano alla memoria personaggi insoffribili ed estremamente sopravvalutati.
- A-ha! – esclama José, trionfante, anche se nemmeno in questa occasione i suoi occhi si sollevano dalle pagine del suo prezioso libro, - Allora ammetti di odiare Cesc Fàbregas.
- Io non ammetto proprio un bel niente, perché non c’è niente da ammettere! – abbaia Zlatan, mentre il piccolo Cesc riemerge dall’acqua con una stella marina appiccicata alla fronte, - E tu sei insopportabile e non voglio mai più rivolgerti la parola. Francesc! Levati quella cosa di dosso.
- Ma lo vedi come reagisci, dico, lo vedi? – insiste José, voltando pagina ed illuminandosi su un concetto particolarmente pregnante, che sottolinea due volte ed accanto al quale annota un paio di osservazioni brillanti che non mancherà di esporre il prima possibile a chiunque nel mondo vorrà ascoltarlo, - Ti agiti tutto come un’anguilla anche se alla fine non ho detto niente di così assurdo.
- Tu sei assurdo. – si intestardisce Zlatan, - La tua intera persona lo è. Assurda e odiosa. – borbotta mentre il piccolo Cesc afferra la stella con entrambe le mani e se la stacca di dosso con un sonoro pop, per poi porgerla al proprio padrino con la mano tesa in un gesto di ecumenico affetto. – No, tesoro, buttala via, sarà velenosa. – protesta Zlatan, allungandosi verso di lui per sciacquargli le mani una volta che il bambino, ubbidiente, ha lasciato cadere la stella marina sulla sabbia. – Ora vai, vai a giocare, bello di zio. – conclude con un lieve bacio fra i capelli biondi resi ancora più chiari dalla luce del sole, - Ma non allontanarti.
Il piccolo Cesc annuisce sereno e poi gira su se stesso, lanciandosi con urla belluine verso una duna di sabbia eretta da lui stesso qualche minuto prima e che adesso, per qualche oscuro motivo, merita di essere abbattuta.
Zlatan si volta verso José e lo trova con gli occhi fissi su di lui e un sorriso detestabile spalmato sulla faccia.
- Cosa. – sbotta scorbutico, incapace di impedirsi di arrossire.
José scoppia a ridere.
- Sei un amore. – commenta con una vocina fastidiosa e volutamente dolciastra.
Zlatan arrossisce ancora di più, lo manda sonoramente a quel paese e poi si volta sulla pancia.
back to poly
  1. Adorabile, seriamente. Mi sono sempre piaciute le tue fic su questa coppia (tu e Defender siete l’unica cosa al mondo che dia un senso all’esistenza di Mourinho, per quel che mi riguarda) e il modo in cui riesci a passare dall’angst alla quotidianità senza scadere nell’ OOC è veramente raro e fonte di continue sorprese. Come fai a far provare un’immensa tenerezza e un altrettanto immenso LOL a leggere di questi due facendoli rimanere questi due, riconoscibilissimi anche se cambiati, con alle spalle tante esperienze e diversi anni in piú, e a rendere perfettamente naturale la presenza del piccolo chibi!Cesc nel ruolo del cocco degli zii, io non lo so :D
    Ancora complimentissimi! E grazie. :)

    haruka92
    01/07/2012 12:06

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